Non si possiedono notizie riguardanti l’origine della chiesa primitiva, ma i vari reperti longobardi murati sulla parte esterna del coro – un bassorilievo, due cerchi con dentro una stella a otto punte e un resto decorato a treccia – autorizzano a far risalire le sue origini all’VIII secolo.
La chiesa di epoca longobarda fu probabilmente distrutta dalle invasioni degli Ungari del X secolo. Il successivo edificio, ricostruito subito dopo queste invasioni, lo si trova citato in un atto del 20 luglio 1326 in cui i camerari di quella chiesa davano in locazione un bearzo con otto campi e un prato situato “tra la chiesa e il pozzo”.
L’edificio attuale, che potrebbe essere la terza e forse quarta edizione, è un ampliamento del precedente eseguito in parte nella metà del XVII secolo. Un ulteriore e radicale ampliamento e sopraelevazione fu fatto tra il 1728 e il 1753.
La chiesa, intitolata a Santa Maria Maggiore ovvero alla Beata Vergine Assunta, è disposta secondo tradizione con l’abside a est; presenta sopra la porta maestra una nicchia con la statua dell’Immacolata, opera dello scultore locale Benito Asquini. Sopra la facciata principale, una per lato, sono collocate altre due statue in pietra rappresentanti San Simone e Sant’Andrea (o Giacomo minore).
All’interno si conservano numerose testimonianze artistiche risalenti al XVIII secolo. Innanzitutto gli altari marmorei: quello principale, dedicato all’Assunta, è dello scultore gemonese Sebastiano Pischiutti; quelli laterali, dedicati uno a San Lorenzo e l’altro a San Valentino, sono di Pietro Balbi da Portogruaro (le pale originarie dei due santi sono andate perdute entrambe).
L’artista che ha dato l’impronta maggiore alla chiesa è il pittore udinese Francesco Cucchiaro che, ispirandosi alla lezione del Tiepolo, ha lasciato nel 1753 diversi episodi relativi alla storia di Maria; sulle pareti laterali sono rappresentate le sue principali vicende terrene: l’Immacolata concezione, la Nascita della Vergine, la Presentazione di Maria al tempio e l’Annunciazione (scena bipartita per la presenza di una finestra). A coronare il tutto, sul soffitto della navata, domina l’Assunzione al cielo.
IL CAMPANILE
Il campanile di Basagliapenta è un monumento nazionale, come opera di epoca antica. In esso si devono distinguere tre parti, come era prima del terremoto del maggio e settembre 1976:
1)    La torre antica
La maggior parte degli storici la ritengono costruita intorno al Mille, al termine delle incursioni nel Friuli degli Ungari. In seguito a questa terribile esperienza, nel timore che le scorrerie si ripetessero, tutti i paesi di una certa consistenza, si costruirono le “cortine”. Queste erano delle piccole fortificazioni costruite per lo più intorno alle chiese, con muraglioni e circondate da fossati. Dentro si costruivano magazzini, cisterne d’acqua, rifugi e nel mezzo si ergeva la torre di difesa.
Non mancano, tra gli storici competenti, coloro che sostengono che la torre di Basaglipenta fosse più antica delle “cortine” suddette, ritenendola esistente già al tempo dei Longobardi (600-700).
Si pensa che il bordo del terrapieno della chiesa corrisponda ai limiti dell’antica cinta muraria, a sua volta circondata dal fossato. Quest’ultimo, riempito nel Novecento, doveva correre lungo l’attuale via degli Orti che si caratterizza per una particolare forma ad anello.
Il centro del paese entro questo anello presenta un’edificazione continua degli immobili lungo l’asse costituito dalla via principale, con la chiesa posta su uno dei lati.
Essa fu, dunque, in origine, una Torre di difesa, avvistamento, segnalazione e lo si desume dai particolari della costruzione, fornita di numerose finestrine – feritoie e archibugiere, che si aprono a coda di rondine internamente e finiscono all’esterno con piccola apertura rettangolare; molte di queste feritoie furono murate in seguito alla costruzione della nuova Chiesa settecentesca, addossata al campanile (1753).
All’angolo nord della torre è incastonata una pietra angolare di scultura antropomorfa, forse barbarica, con incise due teste.
2)    La cella campanaria
Si ritiene costruita fra il 1400 e il 1500 all’avvento delle campane, sopra la torre preesistente. E’ visibile a occhio nudo la sopraelevazione, dall’altezza dell’orologio in su, con altra pietra e altra lavorazione. Spiccano ai quattro lati le finestre a bifora, divise da eleganti colonnine terminanti a gruccia.
3)    La cuspide.
Una cuspide fu costruita alla fine del 1600 (se si ritiene valida la data incisa sulla bandierina segnavento di ferro inserita nella croce terminale indicante il 1691). Fu, però, un errore architettonico: una cuspide gotica su di un tetto romanico. Costruita in mattoni di argilla, fu intonacata con malta di cemento nel 1929, aumentandone il peso. Fu demolita nel 1980 a causa delle lesioni prodotte dal terremoto del 1976.

BIBLIOGRAFIA:
–    LUCHINI L., DEGANO S., Basagliapenta, note storiche, UDINE, 1982.
–    www.picmediofriuli.it/enciclopedia/pdf/2.2.3.pdf
–    www.ilpontecodroipo.it

SC

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
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