Il centro storico di Strassoldo è un piccolo borgo medievale dove sorgono due castelli, quello di Sopra e quello di Sotto.
Ritrovamenti archeologici testimoniano come il territorio fosse popolato già dalla fine del Paleolitico Superiore. Resti di costruzioni romane e qualche reperto longobardo fanno pensare ad una continuità d’insediamenti. La prossimità dell’importante strada romana Julia Augusta rende plausibile questa ipotesi. Un antico documento indica che già nel 565 esisteva in questo luogo un maniero detto “dalle due torri” e pare che fu costruito con i ruderi di Aquileia, distrutta dagli Unni. I due castelli attuali si svilupparono successivamente attorno alle due torri originarie.
Il complesso fu danneggiato molte volte e gli assalti delle truppe del patriarca Filippo d’Alençon e quelle dell’imperatore Massimiliano nel 1509 e nel 1513 lasciarono le loro tracce, ma i manieri furono prontamente restaurati.

CASTELLO DI SOPRA
Per raggiungere il corpo principale del maniero si passa l’antica Porta Cistigna e si percorre il Borgo Vecchio. Sulla destra ci sono le “case degli armigeri” e la “Vicinia”, che, nel Medioevo, era il centro amministrativo e giudiziario del complesso.
Alla fine del percorso si passa sotto un cavalcavia che collega la chiesa di San Nicolò (un tempo cappella privata della famiglia) al corpo principale del maniero, un’elegante costruzione allungata appoggiata ad un’antichissima torre ottoniana.
Posti a semicerchio dietro alla chiesa ci sono una serie di edifici un tempo ad uso agricolo ed amministrativo: le scuderie, le case degli artigiani, i granai e la cancelleria dove sono reimpiegate due stele romane (vedi scheda reimpieghi).
Poco più in là, una bellissima pileria del riso e, superato un ponticello, si arriva nell’area del Castello di Sotto. Gli interni sono ancora ricchi di mobili antichi e ritratti di antenati.
La famiglia

Feudatari liberi, gli Strassoldo traevano le loro investiture direttamente dagli Imperatori, prima della nascita del potere temporale dei Patriarchi d’Aquileia (1077).
La genealogia dei Signori, successivamente Baroni ed infine Conti (del Sacro Romano Impero), è ricca di personaggi illustri. Recinto crociato col Barbarossa cadde fra la Cilicia e l’Armenia; Artuico, uno dei principali esponenti dei Feudatari Liberi, fu Prefetto Generale del Friuli per Federico II di Svezia; Federico ambasciatore di Massimiliano I in Turchia e Polonia; Panfilo Nunzio Apostolico Arcivescovo di Ragusa, Governatore di Roma; Giovanni condottiero, armò una galea con la quale partecipò alla battaglia di Lepanto; Rizzardo eroico capitano arciducale di Gradisca durante la guerra conto i Veneziani (1615-1617); Raimondo Principe arcivescovo di Eichstatt in Baviera e molti altri. In epoca più recente, si ricorda il co. Michele di Strassoldo, vicerè del Lombardo-Veneto e poi della Stiria.

Ospiti importanti
Il castello ha ospitato molti personaggi importanti. La visita dell’imperatore Federico IV nel 1489 è la dimostrazione dell’importanza della famiglia. Nel 1593 i provveditori della Serenissima si riunirono qui per firmare l’atto per la costruzione della vicina fortezza di Palmanova. Molti anche i rappresentanti della corte imperiale austriaca che soggiornarono nel castello, come il feldmaresciallo Radetzky, che sposò la contessina Francesca Romana Strassoldo nella cappella del maniero ed il feldmaresciallo, barone Kuhn von Kuhnenfeld, Consigliere e Ministro di Guerra dell’imperatore Francesco Giuseppe e Cancelliere dell’Ordine di Maria Teresa, la cui figlia sposò Giulio Cesare Strassoldo.
Leggende
In quest’atmosfera aleggiano molte leggende. La prima vuole che il nome abbia tratto origine da Rambaldo di Strassau, valoroso comandante del generale romano Flavio Ezio, che combattè contro Attila quando costui distrusse Aquileia; una più romantica, che trae origine da un fatto vero accaduto nel IV sec. e diede l’avvio a feroci lotte tra feudatari liberi e ministeriali, narra che la bellissima Ginevra Strassoldo fu rapita dal pretendente Federico di Cucagna, subito dopo le sue nozze con Odorico di Villalta e che si trasformò in pietra per resistere al pretendente, tornando in vita solamente quando l’amato sposo la trovò e la baciò, dopo mille peripezie.
L’ambiente
Uno dei gioielli del castello è il suo parco, nel quale la temperatura del suolo non scende mai al di sotto dei 13 gradi, un fenomeno che influenza positivamente la natura e permette la crescita di molte specie esotiche, dalle palme alle rose cinesi.
Nato alla fine del Seicento quando era venuta meno la funzione difensiva del complesso, è ricco di elementi decorativi, pozzi, statue ed una magnifica orangèrie con possenti colonne. La siepe di carpini neri, che, nel Settecento, delimitava il perimetro del giardino, si è oggi trasformata in un insieme di alberi secolari, con tronchi dalla profonde scanalature verticali, accanto ai quali si stagliano altissime altre piante contemporanee; un maestoso esemplare di magnolia grandiflora di trecento anni e numerose piante di taxus baccata. In anni più recenti sono poi stati piantati aceri campestri, tigli, ippocastani ed un singolare gazebo di palme, tutti di dimensioni ragguardevoli e, sulle sponde più lontane salici piangenti, dove regnano indisturbati germani reali, anatre e cigni. Le numerose aiuole dei giardini sono piene di rose antiche, tea ed inglesi, camelie ed ortensie.

Info:
Castello di Strassoldo di Sopra via dei Castelli, 21 – 33050 Strassoldo
Tel.+39 0431 93217 or +39 0431 93095 I Fax +39 0431 1989205
sito internet: http:// www.castellodistrassoldo.it

CASTELLO DI SOTTO
Fu costruito intorno all’anno Mille insieme al Castello di Sopra a difesa della strada che da Aquileia conduceva alla Carinzia. Il nome è di origine germanica e si riallaccia ai termini “Strasse”, strada, e “Aue”, isola. Esso appare citato esplicitamente per la prima volta in un documento del 1188, in cui viene citato un Artuico de Strasho.
È tuttavia probabile che fosse stato costruito nel 1035 da un Voldarico, proveniente da una regione germanica, probabilmente dalla Franconia o dalla Boemia, che ottenne l’autorizzazione imperiale a costruire un complesso in muratura ad uso abitativo e difensivo a protezione della strada che conduceva a nord tra i boschi e le acque.
Il Castello di Sotto si sviluppò intorno ad una massiccia torre, esistente ancora alla fine del Settecento, che fungeva da luogo della giustizia. In sua prossimità venne costruita la “Domus Magna”, ancora oggi detta “Casa Grande”, difesa dalla cinta murata di cui ora rimane una sezione merlata, munita di un portale cuspidato costruito nella sua forma alla fine del Cinquecento, la cosiddetta “Pusterla”.
Nel Duecento ad ovest del fiume Imburino sorse il “Borgo Nuovo”, difeso a sua volta da un giro di mura su cui si aprivano due Torri portaie, di cui una sopravvive ancora, sia pure privata del suo arco, tradizionalmente, ma non correttamente, chiamata “Porta Cisis”.
Nello stipite sinistro della porta del mastio è visibile un frammento di lastra iscritta (vedi scheda reimpieghi).
Nel 1575 venne costruita la Chiesetta di San Marco, addossata alla “Domus Magna”.
Culla di una potente famiglia feudale, fu coinvolto in tutte le principali vicende del Patriarcato d’Aquileia. Rovinato più volte, ed in particolare nel 1381, quando venne investito dalle milizie del Patriarca Filippo d’Alençon, fu sempre riattato. I danni più gravi li subì ad opera delle armate dell’Imperatore Massimiliano nel 1509 e nel 1513.
Con l’affermarsi delle armi da fuoco e con la costruzione della Fortezza di Palmanova, perdette le sue funzioni difensive.
Nella prima metà del Settecento fu oggetto di un importante ciclo di restauri, che lo portò all’attuale configurazione.
La famiglia
Strassoldo è uno dei pochi castelli friulani che è ancora posseduto e abitato dalla stessa famiglia che lo costruì. La famiglia è certamente di origine germanica, come risulta dalle storie tramandate nei secoli, secondo cui i capostipiti sarebbero un Rambaldo proveniente dalla Franconia, o un Voldarico proveniente dalla Boemia, o due fratelli scesi ancora dalla Boemia o dalla Pomerania.
Giacché la sede originaria in terra del Friuli fu il castello di Lavariano, noto per essere il centro di una “fara” longobarda il cui territorio scendeva fino all’Ausa, è probabile che gli Strassoldo rappresentassero la confluenza di due famiglie, quella di origine bavaro-carinziana, e quella di origine longobarda.
Furono certamente investiti dall’imperatore, sia perché portano nel loro stemma i colori imperiali (oro e nero), sia perché appartenevano alla feudalità “libera” e cioè, come il Patriarca, di diretta investitura imperiale, e quindi presenti in Friuli prima del 1077, quando fu costituito lo Stato patriarcale.
Insediati sui confini tra i possedimenti del Patriarca e quelli dei Conti di Gorizia, servirono entrambi i potentati friulani, ricevendone investiture e sedendo nel Parlamento della Patria del Friuli e, successivamente, anche nella Dieta degli Stati Provinciali di Gorizia. Acquisirono importanti posizioni nell’ambito dello Stato patriarcale, e, in seguito, al servizio delle armate venete e soprattutto in ruoli di governo e militari nell’Impero. Furono investiti di numerose giurisdizioni e castelli in Friuli, ma anche in Carinzia e in Carniola.
Dall’imperatore nel 1641 ricevettero il titolo di Conti del Sacro Romano Impero, sia nel ramo di Strassoldo Graffemberg, sia negli altri rami di Soffumbergo, Villanova e Chiasottis.
L’ambiente
Il castello sii colloca nella campagna del Basso Friuli, in un ambiente caratterizzato dalle risorgive, e cioè dall’affioramento della falda freatica, che dà luogo ad una ricca rete di ruscelli e poi di fiumi che defluiscono in laguna, formando un paesaggio particolarmente fiorente e ricco di vegetazione e di animali selvatici.
Il maniero venne costruito alla confluenza di due fiumi di risorgiva, l’Imburino, ora Taglio, e il Milaca, ora Milleacque, che, per un certo tratto, corrono quasi paralleli, formando una penisola che, tagliata in tre punti, dette luogo a due isole in ciascuna delle quali venne costruita una Torre e intorno il relativo Castello.
Di particolare bellezza il Parco, che venne costruito nel Settecento da Nicolò Francesco di Strassoldo, che realizzò una rete di drenaggio delle acque, la copertura di molte olle, lo scavo di una grande peschiera rettangolare circondante un’isola centrale, il tutto dotato di ponti, pozzi, statue, siepi modellate.

Info:
Castello di Strassoldo di Sotto – Via dei Castelli, 22 – 33052 Strassoldo
Tel. +39 0431-93093
e-mail: info@castellodistrassoldodisotto.it
sito internet: www.castellodistrassoldodisotto.it

Periodo Storico: Alto Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza