La chiesa di San Polo, la cui attuale configurazione è il risultato di un restauro conservativo effettuato negli anni Novanta, sebbene sia stata costruita in un periodo successivo, è tipologicamente collegata ad una tradizione locale di piccole chiese rurali. Assunse la sua configurazione, ancora mantenuta oggi, nel Settecento, a seguito dell’ampliamento di una semplice cappella votiva privata del Seicento, corrispondente all’attuale presbiterio – evidenziato da una netta discontinuità della muratura in corrispondenza dell’arco santo, rinvenuta durante i restauri degli anni Novanta – con l’aggiunta della navata e della sacrestia; in quel periodo la chiesa iniziò a svolgere le funzioni religiose del borgo rurale in espansione, sostituendo la precedente chiesa che risultava poco accessibile.
L’iscrizione DIVI PAULI NUMO, ACEGENI LABORE presente sull’architrave della porta del campanile potrebbe essere legata alla tradizione che dice che il campanile della nuova chiesa è stato realizzato con le pietre del campanile demolito della vecchia chiesa di San Paolo, di cui oggi resta un piccolo pezzo di muro, ma fino agli anni Venti del Novecento, anche a causa dei danni della prima guerra mondiale, manteneva l’intera abside intatta, preservando gli affreschi di valore.
In passato, a Monfalcone nella zona di San Polo esistevano due chiese che coesistevano per un certo periodo. La chiesa più antica, dedicata a San Paolo o San Poletto, si trovava al di fuori del presente borgo di San Polo; fu eretta verso la fine del Trecento ed era di proprietà degli abati di Beligna. Questo edificio, che si ricollegava ad un tipo locale di chiesette rurali, nel corso del tempo venne modificato e decorato: fu realizzata una bassa abside gotica con volta in mattoni e gli interni furono affrescati dal pittore udinese Nicolò Cumin con episodi della vita di Cristo e rappresentazioni dell’Inferno, Purgatorio e Paradiso che terminò nel 1581 – come indicato nella scritta a sinistra in basso dell’arco santo, sotto il riquadro dell’Annunciazione NICOLÒ CUMIN D’UDENE DIPENSE QUESTA OPERA SOTTO LA CAMERARIA DE MISSIER LEONARDO DELLI PINI ET ZANON SASSON P. COMPAGNO POAETE. QUESTA PITTURA MDCLXXXI DEL MESE DI DICEMBRE TERMINÒ CON LA COMMISSIONE R. DEI FRATELLI DELLA SCUOLA DI S. POLO. Inizialmente ospitava un solo altare, un prezioso manufatto quattrocentesco in legno dorato collocato a cornu evangelii nella piccola navata; durante la visita pastorale del patriarca Francesco Barbaro del 1593 fu aggiunto un nuovo altare nell’abside.
Fonti confermano che nel 1734 iniziò la ristrutturazione della cella campanaria e della bassa cuspide, impiegando le pietre squadrate provenienti dal ponte romano di Ronchi, le quali riportavano iscrizioni funerarie (L. TITIUS L. LIB. GRAPTUS che venne collocato nel muro sopra la soglia del campanile, TI. JULIO. C. F. FAB. VIATORI che venne modificata per una nuova tavola dell’altare).
Profanata dall’esercito francese nel 1807, venne riconsacrata; a seguito della costruzione della linea ferroviaria Monfalcone-Cervignano e della rettifica della strada statale Gorizia-Trieste, la chiesa di San Paolo iniziò un periodo di declino fino al completo abbandono nel 1861; il campanile fu abbattuto; intorno agli anni Dieci del Novecento la chiesa subì un restauro che prevedeva il rifacimento del tetto, la pulizia e la sostituzione delle porte, ma l’imminenza della prima guerra mondiale stoppò i lavori che non furono mai più ripresi.

Fonte:
https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/78657
https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=78657

Bibliografia:
– P. MAGGI, R. MERLATTI, G. PETRUCCI [a cura di] 2020, Sotto Monfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo, Monfalcone, p. 148.

Immagini:
https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/

Autore: Lorenzo Rossi

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
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