Il Duomo di Sant’Ambrogio venne edificato da zero nel primo dopoguerra dopo la devastazione della chiesa precedente. L’edificio venne costruito in una nuova ubicazione rispetto al precedente, avanzando verso la nuova via F.lli Rosselli, parallela a via del Duomo (oggi via Sant’Ambrogio) dove si affacciava la vecchia chiesa e sulla quale l’attuale struttura rivolge l’abside; il trasferimento della chiesa comportò la demolizione di resti delle mura medievali, di parte dell’antico palazzo del Comune con la loggia dell’Arengo e del palazzo dei patriarchi.
La chiesa, sia nella struttura sia nella trattazione dell’alzato, si ispira a modelli storicisti in linea con il gusto prevalente dell’eclettismo ottocentesco, rinnovato ulteriormente nel processo di ricostruzione del primo dopoguerra.
Relativamente al Duomo di Monfalcone, si fa riferimento all’architettura paleocristiana – con la basilica di Aquileia come modello principale – ed alla pre-romanica; l’impianto basilicale a tre navate è di derivazione paleocristiana, con l’aggiunta del nartece che precede l’area principale della chiesa, mentre la trifora che si apre sopra il nartece, le decorazioni a bassorilievo sia in facciata sia sopra i portali e le finestre intarsiate sono di gusto romanico.
Il vano a sinistra del pronao, oltre ad essere una bussola d’ingresso, funge da cappella della memoria, conservando alcune opere delle precedenti chiese di Sant’Ambrogio: qui si trova una grande statua in marmo senza testa ed un braccio che rappresenta Sant’Ambrogio e vi è murata la lapide commemorativa della consacrazione della chiesa del Settecento.
L’edificio del XVIII secolo sorse nello stesso luogo di una vecchia chiesa, fondata nel Trecento, dedicata fin dall’inizio a Sant’Ambrogio, di cui tuttavia si hanno poche informazioni a causa della perdita dei documenti durante le invasioni e le guerre. La chiesa precedente, comunque, era di proporzioni rispettabili se, secondo quanto evidenziato nella relazione del patriarca Giovanni Delfino del 1660, accoglieva anche sei altari – consacrati a Sant’Ambrogio il maggiore, all’Immacolata Concezione di Maria, alla Madonna della Salute, a San Carlo, a San Francesco e alla Madonna del Carmine – ed era provvista di un organo, con un campanile esterno dotato di diverse campane ed un orologio.
Divenuta insufficiente a contenere la popolazione aumentata di numero, a metà del Settecento si decise di costruirne una nuova, utilizzando il materiale di spoglio del precedente edificio.

Fonte:
https://www.beweb.chiesacattolica.it/edificidiculto/edificio/78654/
https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/AccessoEsterno.do?mode=guest&type=auto&code=78654

Bibliografia:
– P. MAGGI, R. MERLATTI, G. PETRUCCI [a cura di] 2020, Sotto Monfalcone. Alla scoperta della città e del territorio tra Timavo e Isonzo, Monfalcone, p. 177.

Immagini:
https://chieseitaliane.chiesacattolica.it/chieseitaliane/

Autore: Lorenzo Rossi

Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza