L’area archeologica si trova in prossimità delle risorgive del Timavo, all’interno del parco dell’acquedotto “G. Randaccio”, che fornisce di acqua potabile la città di Trieste.
L’edificio si estende sul fianco di un’altura carsica e si articola in ambienti disposti su tre livelli che ne seguono la pendenza.
Lo scavo ha riportato alla luce la porzione settentrionale di una struttura residenziale (circa 1300 m2), di cui sono stati individuati 40 vani. L’ampiezza del complesso e la vicinanza con uno degli snodi viari più importanti della strada che da Aquileia si dirigeva a Tergeste hanno portato alla sua interpretazione come mansio, ovvero una delle stazioni di sosta collocate lungo le strade romane a distanza regolare, per il riposo dei viaggiatori e degli animali. Un apprestamento di questo genere è peraltro segnalato nella zona (il Lacus Timavi delle fonti) dalla Tabula Peutingeriana, che riproduce un itinerario dipinto risalente alla tarda antichità.
La struttura è databile, nella sua prima fase, all’inizio del I sec. a.C. ed ha subito modifiche e ampliamenti fino al III-IV sec. d.C..
Il grande complesso è articolato su piani diversi per seguire l’orografia della zona. Particolarmente rilevante appare la fase augustea, in cui le stanze sono rivestite da osaici bianchi e neri con motivi a crocette, a stelle, a losanghe, con mura merlate.
Successivamente alcuni vani vengono dotati di riscaldamento a pavimento e a parete tramite intercapedini e tubi per il passaggio dell’aria riscaldata da una caldaia. All’ultima fase risale un rimaneggiamento dell’area con l’impianto di strutture di tipo produttivo.

Collegate a questo edificio sono le tracce di alcune strade romane scoperte nella stessa zona. Un tratto di una di esse è visibile, per una ventina di metri, poco più in basso delle rocce sulle quali sorge il monumento dei Lupi di Toscana: sono due solchi paralleli che incidono profondamente la pietra. Forse si tratta di un ramo della Via Gemina, citata in un’iscrizione rinvenuta ad Aquileia.
Il nome della strada deriverebbe da quello dell’omonima legione (la XIII, cui si deve certamente la costruzione del ponte sul Lucovac, nel I sec. a.C., e della strada che lo superava).

Info:
Duino-Aurisina, Località San Giovanni al Timavo
Orari di Apertura: Su richiesta – Costo del Biglietto: Gratuito
Email:  sabap-fvg@beniculturali.it
Telefono: 040-4527511  –  040-4261434   (Soprintendenza)
Prenotazione: Fax: ACEGAS 040-7793295; modulo scaricabile da http://www.gruppo.acegas-aps.it/cms.php?sz=15

Vedi anche: Ledilizia residenziale tra Lacus Timavi e Grignano, di Valentina Degrassi e Rita Auriemma, in “L’architettura privata ad Aquileia in età romana“, Antenor Quaderni 24, Università di Padova, 2011, ppgg. 10/12

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza