
Il nome Grado, d’origine latina, “Gradus” ossia porto, dà subito un’idea di quelle che erano le funzioni di questa località in epoca romana, durante la quale il sito era collegato ad Aquileia da una strada, oggi sommersa dalle acque della laguna.
Divenne rifugio e poi sede definitiva di molti profughi che fuggirono da Aqui-leia sull’isola per salvarsi dalle invasioni barbariche.
Nel 401 venne costruito il “castrum” che nelle sue linee essenziali si può vedere ancora oggi e dentro il quale si trova attualmente gran parte del centro storico di Grado. E’ accertata la sua funzione di fortilizio per la difesa degli abitanti e della curia vescovile durante le invasioni barbariche. Di forma trapezoidale allungata era munito di alte mura, torri e porte d’ingresso. Scarsi resti originali sono giunti sino a noi e per lo più sono inglobati nei muri posteriori. Una torre quadrangolare è visibile dinanzi al municipio, nell’area dell’Hotel Fonzari. Un tratto del muro è visibile accanto al Duomo.
I primi luoghi di culto cristiano sorsero a Grado già alla fine del sec. IV e consistevano in una piccola basilica della quale attualmente rimane un’aula un metro circa sotto l’attuale pavimento della Basilica di Sant’Eufemia ed in una basilica i cui resti si possono vedere in piazza della Corte, vicino al Municipio.
In questa basilica, in seguito dedicata a San Giovanni Evangelista si possono osservare due fasi costruttive, la seconda risalente al sec. VI.
In quest’ultimo rifacimento il pavimento venne sopraelevato di circa un metro, venne ampliata ed aggiunto esternamente un battistero.
Tutto il complesso è stato recentemente restaurato ed è stato costruito un ponticello al di sopra dei resti, per permettere una buona visibilità dell’insieme.
Risalgono al V ed al VI sec. i luoghi di culto attualmente visitabili, distanti un centinaio di metri da piazza della Corte, e consistenti in tre importanti edifici che occupano la parte centrale del “castrum” di Grado. Sono il Duomo o Basilica di Sant’Eufemia, il Battistero ottagonale e la Basilica di Santa Maria delle Grazie.
Il Duomo di Sant’Eufemia, sicuramente la più significativa chiesa di Grado, presenta all’esterno una facciata in mattoni con tre grandi finestre nella parte superiore.
All’interno dieci colonne per lato, di spoglio con materiali provenienti da Aquileia, sostengono le arcate sovrapposte da una serie di finestre. I mosaici interni, di altissimo livello tecnico, dimostrano la bravura degli artigiani aquileiesi emigrati a Grado nel periodo del patriarca Elia (579 d.C.).
Particolarmente suggestivo il mosaico ad onde con epigrafe dedicatoria, ma da osservare attentamente anche tutte le figure geometri¬che e le epigrafi di offerenti.
La Basilica è larga m. 19,50 e lunga, senza l’abside, m. 35,70 ed all’interno presenta un bell’ambone con i simboli di quattro Evangelisti del sec. XIII.In una particolare e sicura custodia è conservato il tesoro del duomo consistente in numerosi oggetti d’arte come reliquari in argento sbalzato, croci incise, preziosi calici, candelabri, laminette d’oro lavorate artisticamente ed una magnifica pala d’argento. Tra i resti più significativi vi erano certo le reliquie di S. Marco, conservate nel reliquiario a forma di cattedra, che si può ancora vedere.
Il campanile, incluso nella facciata, è di epoca tardo-medievale.
A sinistra della Basilica, preceduto da uno spiazzo deve sono collocati i grandi sarcofagi romani di Grado, si trova il Battistero paleocristiano ritenuto del V sec. (ma gran parte della muratura risale al VI sec.) a pianta ottagonale; presenta all’interno una fonte battesimale esagonale ed un’abside.
La Basilica di Santa Maria, eretta sopra una precedente al tempo del patriarca Elia, è caratteristica per lo slancio verticale delle strutture e per le proporzioni insolite per il periodo in cui fu costruita. Della primitiva basilica si può vedere il banco presbiteriale, la cattedra, una bifora ed alcuni mosaici a colori del 450 c.
La facciata esterna in mattoni a vista presenta nella parte superiore una trifora ed all’interno cinque colonne per lato con capitelli di vari stili.
Interessanti anche i plutei presenti nelle due Basiliche scolpiti con figure simboliche come colombe, pavoni ed agnelli o geometriche, sicuramente frutto del lavoro di lapicidi aquileiesi, trasferitisi a Grado.
In un piccolo spazio adiacente al Duomo, il Lapidario di Sant’Eufemia (visitabile tutti i giorni dalle 8 alle 19) permette di ammirare frammenti scultorei ed epigrafi rinvenuti nel castrum gradense, soprattutto appartenenti al periodo paleocristiano ed altomedievale.
Durante gli scavi effettuati all’inizio del Novecento nella centrale piazza Biagio Marin, sono venuti alla luce i resti della Basilica della Corte, risalente al IV sec. Grazie ad interventi di valorizzazione, nell’area sono lasciati in vista tratti della pavimentazione a mosaico, sarcofagi e parte delle mura che delineavano la pianta della chiesa.
Finito il giro artistico è consigliabile visitare la città vecchia in cui si possono ammirare le caratteristiche calli e molte case tipiche, un tempo abitate da pescatori.