
I signori di Moruzzo assumono una fisionomia autonpma nella storia di Moruzzo in alcuni documenti risalenti al 1161, 1170 e 1173, dove un Wraslaw de Muruz compare in qualità di testimone. Benchè le loro origini parentali si perdano nella notte dei tempi e risultino tuttora ignote, la nobiltà del casato è fuori discussione: il nome dei suoi esponenti pare preceduto dal titolo di dominus sin dai documenti più antichi.
Già alla fine del 1200 però una parte del castello divenne proprietà dei signori di Arcano superiore che ne ricevettero l’investitura feudale dal patriarca Raimondo della Torre, dando origine al ramo nobiliare autonomo degli Arcano-Moruzzo.
Le vicende medievali del maniero sono quelle comuni ai fortilizi circonvicini: nel 1313 Enrico, conte di Gorizia, in guerra col patriarca Ottobono Razzi, pose l’assedio anche al castello che fu costretto a scendere a patti.
Nel 1321 Domenico, detto Lutolino, appartenente al vecchio casato dei signori di Moruzzo, tentò di impossessarsi nuovamente del fortilizio, ma fu scoperto prima di riuscire a mettere a frutto i suoi piani e imprigionato nelle carceri del maniero stesso dove finì i suoi giorni.
La storia dei signori di Moruzzo continuò ad intrecciarsi con quella del castello fino agli inizi del XV secolo. Fu allora che anche l’ultima parte del fortilizio ancora di proprietà della nobile famiglia fu ceduta ai conti di Zucco, disposti a sborsare una somma considerevole per impossessarsene.
Nel frattempo Marco, ultimo esponente del casato degli Arcano-Moruzzo, ebbe mozzata la testa per essersi fieramente opposto, nel 1419, al dominio veneziano che, da allora, andò consolidandosi in gran parte del Friuli.
Ad abitare il castello, rimasto abbandonato, fu mandato in un primo momento un capitano della Repubblica Veneta. Successivamente lo stesso Governo della Serenissima donò il feudo ad Antonio di Sbruglio (1428) a ricompensa di una fedeltà alla causa veneziana mai venuta meno.
Dagli Sbruglio ed attraverso complesse vicende ereditarie il maniero passò in proprietà, nel 1437, ad Antonio di Polcenigo, i cui discendenti decisero poi di vendere il fortilizio ormai in rovina ad Antonio Arcolaniano di Udine che, grazie alle proprie ricchezze, riuscì ad acquistarlo ed a farlo egregiamente restaurare.
Gli Arcoloniani erano famiglia di antica origine vicentina (alla quale apparteneva la madre di Orsola. figlia di Marco di Trivano-Moruzzo). Agli Arcoloniani il castello rimase per oltre tre secoli, fino all’estinzione della casata.
Nè l’incendio del borgo di Moruzzo da parte dei turchi nel 1477, nè l’assalto ed il saccheggio degli Zamberlani nel 1511 riuscirono a modificare sostanzialmente le vestigia del corpo centrale, mentre ampi rifacimenti si sono stratificati nel corso dei secoli soprattutto per quanto riguarda la cortina muraria medievale su cui sono state innalzate, in tempi non lontani, cinque torrette di avvistamento.
Info: Strada Provinciale 51, 5, 33030 Moruzzo UD
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