
Dell’edificio, costruito su probabile sacello di età romana, il documento che ne attesta la fondazione risale al 14 aprile 1472 a firma del notaio Paolo Mignei. La sua edificazione termina nel 1488; Venne consacrata nel 1503 e quindi arricchita con arredi e affreschi.
Edificio ad aula, orientato, posto su pendio terrazzato; con presbiterio in continuità con l’aula concluso ad abside trilatera; corpo di sacrestia di volumetria minore annesso a settentrione e torre campanaria annessa in mezzeria all’aula.
Antistante è il profondo portico con aperture ad arco a tutto sesto – sottolineato dalla costruzione dell’arco in mattoni – a ponente e meridione, delimitate da basso muretto e pilastri lapidei e apertura termale a settentrione.
Sotto il portico è conservato un masso del Monte Bernadia sul quale si trova un’ “impronta” di un piede umano. La leggenda racconta che sarebbe quella di San Giovanni il Battista, il quale col suo piede avrebbe fermato la grossa pietra impedendole di rovinare sull’abitato.
Il portale, dagli stipiti e architrave lapidei, tra due finestre rettangolari, è sormontato da lunetta a tutto sesto dipinta. I restauri post terremoto hanno asportato l’intero paramento ad intonaco, lasciando a vista la struttura muraria.
L’interno è illuminato dalla finestre ogivale a meridione alla quale si contrappone la porta della sacrestia con stipiti e architrave lapidei; soffitto a vista con architravi, orditura secondaria lignea e tavelle decorate da dipinti.
Il presbiterio, rialzato di tre gradini, prospetta tramite l’arcosanto a sesto acuto con stipiti e conci in pietra, finestra ogivale a meridione, voltato a crociera con costolonature e mensoline lapidee.
In controfacciata è il fonte battesimale posto nell’angolo formato dall’incontro fra parete a ponente e settentrionale.
Conserva due affreschi (datati 1530 circa) raffiguranti l’Eterno Padre con Santa Lucia e Santa Caterina d’Alessandria e San Giovanni Battista tra i Santi Ludovico e Stefano, opera di Gian Paolo Thanner, artista bavarese che in quegli anni dipinse diverse chiese in Friuli.
Troviamo anche una bella ancona lignea a due ripiani e sei scomparti con altrettante figure di Santi eseguita nel 1516 da Vincenzo di San Vito.
La pavimentazione è seminato alla veneziana.
Fonte: www.chieseitaliane.chiesacattolica.it
Info: via Ramandolo
Riferimenti per la visita: Forania di Nimis tel. 0432 790065;Trattoria Ramandolo, via Ramandolo 48, Nimis tel. 0432 790009.