Un museo “sommerso” e uno digitale permetteranno di visitare, il relitto dell’imbarcazione romana, noto come “Grado 2”, di cui si sono concluse le operazioni di ricerca, tutela e valorizzazione.
È questa la novità fornita dalla conferenza stampa ospitata ad Aquileia, inserita all’interno di un meeting di due giorni dedicato al progetto nel quale sono stati presentati anche i risultati dei lavori e le iniziative previste per il prossimo futuro.
Approvato e finanziato nell’ambito del Programma di cooperazione transfrontaliera tra Italia e Croazia, il progetto ha come capofila l’Erpac in partnership con l’Università di Venezia Ca’ Foscari, la Regione Puglia, l’Agenzia Rera-Spalato e il Comune di Kaštela.
Una vera e propria sinergia di successo per valorizzare il patrimonio regionale, come ha affermato Anna Del Bianco, direttrice generale dell’Erpac Fvg.
«Grazie al progetto “UnderwaterMuse” il relitto “Grado2” sarà fruibile sia tramite visite subacquee sia in modalità realtà virtuale aumentata – ha spiegato –. Il complesso intervento di sistemazione del sito e la realizzazione di innovativi strumenti di fruizione virtuale sono un esempio di come la valorizzazione in chiave culturale e turistica di un sito archeologico possa contribuire alla crescita intelligente, sostenibile e inclusiva di un territorio. Ci auguriamo che il grande lavoro di squadra che abbiamo svolto possa essere messo a sistema per avviare nuove collaborazioni e progetti futuri».
L’iniziativa prevede azioni diffuse di sensibilizzazione e coinvolgimento degli attori locali, nonché di formazione di guide subacquee per visite dirette.
Per coloro che invece non potranno immergersi, verrà data la possibilità di vivere un’esperienza in realtà virtuale, grazie al rilievo fotogrammetrico del carico che ha permesso la realizzazione di un modello tridimensionale del sito.
«Il sito è a 6 miglia dalla costa di Grado, a 19 metri di profondità, ed è attualmente visitabile per i subacquei che hanno le conoscenze adatte per immergersi – afferma Simonetta Bonomi, soprintendente archeologia, Belle Arti e Paesaggio Fvg –. Tuttavia, l’auspicio è che il sito divenga un museo sommerso con visite guidate. Il patrimonio culturale ha uno scopo primario che è quello educativo. L’idea di organizzare un sistema di visite è inquadrata nell’ottica di trasmettere conoscenze, buone regole e buoni comportamenti nei confronti del nostro patrimonio».
Il relitto “Grado2”, risalente al III secolo a.C, può considerarsi uno dei più interessanti dell’Adriatico. A una profondità di 19 metri, coperto da pochi centimetri di fondale sabbioso, fu scoperto nel 1999 nel Golfo di Grado. Al suo interno, sono state ritrovate diverse anfore che, dai risultati delle ricerche in situ, risultano appartenere ai tipici contenitori adibiti al trasporto di vino, noti anche come “anfore greco-italiche antiche”. La loro cronologia, seconda metà del III secolo a.C., è estremamente interessante: si tratterebbe del carico di anfore più antico dell’Adriatico centrosettentrionale, antecedente la fondazione della colonia di Aquileia (181 a.C.).
«Da coordinatrice scientifica del progetto “UnderwaterMuse”, sono davvero soddisfatta dei risultati del progetto pilota di Grado – afferma Rita Auriemma, archeologa coordinatrice del progetto – sia da un punto di vista scientifico sia per gli aspetti della valorizzazione. E’ stato messo in luce in tutta la sua estensione uno dei giacimenti più antichi dell’Adriatico centro settentrionale. Il valore aggiunto di quest’operazione è però la fruizione di questo giacimento: le griglie metalliche hanno il duplice scopo di proteggerlo e di renderlo accessibile ai subacquei tramite visite guidate. Come prossimo step lavoreremo sulla messa a punto di buone prassi di gestione partecipata, per far sì che “diving center”, circoli subacquei e altre realtà regionali possano coadiuvare gli enti di tutela, come già accade nella vicina Croazia, nella valorizzazione del sito».
Autore: Renzo Manzocco
Fonte: messaggeroveneto.gelocal.it, 25 nov 2021