
La cortina di Mortegliano, sebbene in gran parte demolita, è ancora leggibile ed è ampiamente documentata.
La prima notizia risale al 1309 quando, in occasione della guerra mossa dal conte Enrico di Gorizia contro il Patriarca Ottobono Razzi, le bande goriziane condotte da Giovanni Babanich danneggiarono la centa.
Nel 1411 la cortina si salvò dall’avanzata di Pippo Spano da Firenze, grazie allo chiusura della torre. Nel 1413 gli Udinesi ne disposero la demolizione.
Il 19 giugno del 1413, il comune di Udine deliberò di restituire alla villa di Mortegliano le campane, dopo la distruzione della cortina. Nel settembre 1499 la cortina era nuovamente presente perché permise agli abitanti di resistere all’incursione Turca. Nicolò Maria di Strassoldo racconta così l’episodio “Fra le altre ville de qua de Tajamento brusò Morteglian in tutto, che non rimase una stalla e amazzorno homini 29 e una femina. Tamen per proibità deli homini de ditta villa se preservò la cortina alla quale li detti Turchi diettero la battaglia dì e notte lo dì de S. Francesco et lo dì seguente, dove molti de Turchi furon morti.”
Nel 1500 il Luogotenente Antonio Loredan ne ordinò un rafforzamento, allargando il fossato, alzando le mura e munendole di merli. Si ordinò anche di alzare i torresini e munire il campanile.
R. Zotti, in Mortegliano e la Pala di Giovanni Martini dice “La cortina, ch’era difesa da una fossa, da mura merlate fornite di feritoie, da una torre elevata alla cui base si apriva la porta d’accesso con la saracinesca e il ponte elevatoio, è riconoscibile per alcune tracce nella sopraelevazione di terreno sulla quale sorge la chiesa attuale, in alcune case adiacenti e nella via che la circonda, costruita con l’interratura dell’antico fossato. In mezzo alla cortina sorgeva la chiesa dell’antica pieve”.
L’area in cui sorgeva la cortina è ancora identificabile nonostante il fatto che la chiesa, il campanile e le torri siano stati abbattuti e ricostruiti o inglobati in edifici più recenti. Al centro della cortina, infatti, era presente una chiesuola dedicata a San Paolo, contornata dal cimitero, ampliata nel 1490.
Nel 1864 la centa fu demolita insieme alle case che ne cingevano l’interno e alla chiesa. Il campanile fu abbattuto nel 1913.
Oggi il duomo sorge su una zona sopraelevata; il muro di cinta si alzava lungo i bordi racchiudendo un’area di forma circolare. Un fosso, ora riempito e occupato da una strada, correva intorno alla cinta: oggi si conserva nella posizione originale solo il tratto a nord, dato che quello nell’area a sud-ovest è stato ricostruito, in posizione arretrata. Nel fossato, interrato solo sul lato sud-ovest, scorre ancora l’acqua. Ben conservate risultano anche le abitazioni, disposte a semicerchio sulla metà ovest della struttura.
Fonte: www.ipac.regione.fvg.it