L’esistenza del castello viene documentata già prima del XIII secolo, in particolare in un documento del 1243 viene fatta menzione dei feudi di abitanza esistenti nel girone di San Vito al Tagliamento e della torre e del castello diroccati in detto luogo, molto probabilmente a causa di una rappresaglia del Patriarca di Aquileia.
Originariamente il castello era un edificio fortificato nato come rocca difensiva munita di cinta murarie.
L’entità di San Vito era formata da tre elementi: il castello, il borgo e la villa.
Del borgo sono rimaste la torre Raimonda e la torre Scaramuccia che costituiscono le due porte della cinta murata dell’epoca di Raimondo della Torre (fine del XIII secolo).
La villa consisteva nell’insieme delle abitazioni che si trovavano nei pressi della cinta fortificata.
Infine il castello doveva comprendere oltre ad alcune abitazioni anche la residenza del Patriarca e del suo Gastaldo. Quello che rimane oggi del castello è una struttura che ricorda più la residenza nobiliare che l’edificio difensivo medievale. Si tratta di un insieme di più edifici uniti fra di loro, con la cinta muraria, la fossa ed il basamento delle mura in parte riemerso e ricostruito. Sia nelle facciate esterne che in quelle interne sono stati rinvenuti degli affreschi di epoche diverse nonché decorazioni quattrocentesche e settecentesche; di particolare interesse è l’affresco che ha ad oggetto un cavaliere armato a cavallo risalente al 1450, rinvenuto nel salone centrale del secondo piano del palazzo.

Dipinto di Raffaello De Gottardo (https://www.ilfotomatico.com/pordenone-castelli-libro/)

Vedi: Il Palazzo Altan di Borgo Castello, di Paola Ventura

Bibliografia:
Chiara Magrini, Lisa Zenarolla. A tavola e in cucina tra Medioevo e Rinascimento nel castello di San Vito al Tagliamento (PN).
Catalogo dei materiali rinvenuti negli scavi archeologici dal 1992 al 2009.
In questo volume trova compimento il lungo lavoro che, dalla ricerca sul campo alla fase di inventariazione e infine allo studio, ha portato all’edizione dei materiali rinvenuti negli scavi del castello di San Vito al Tagliamento (PN).
Non si tratta solo del catalogo di un nucleo di reperti numericamente consistente e rappresentativo delle più diverse classi di materiali, ma anche e soprattutto del racconto di come, attraverso questi reperti, si possano ricostruire le fasi di formazione, utilizzo e defunzionalizzazione di un contesto, quello di un fossato rinascimentale, considerato tra i più interessanti nei recenti studi di archeologia medievale.
Dalla terra che ha obliterato il fossato di San Vito riemergono frammenti ceramici, si animano le stanze del Castello degli Altan, si intravvede uno spaccato della vita quotidiana nel Rinascimento.
Sommario:
Presentazione, di Andrea Bruscia, Giovanni Tasca
C’era una volta un castello…, di Angelo Battel
Il Castello di San Vito: tre decenni di ricerca e tutela, di Paola Ventura
1. IL CONTESTO
1. Breve storia del castello e delle mura sulla base dei dati storici e d’archivio
2. Gli scavi archeologici del castello (1992-2010), in particolare del sistema muro-fossato, e la loro interpretazione
3. Appendice sullo studio dei riempimenti dei fossati e sulla loro interpretazione
2. I MATERIALI ARCHEOLOGICI
1. Premessa al catalogo
2. La mensa
3. La cucina
4. I reperti metallici
5. I materiali lapidei
3. I RESTI FAUNISTICI DI ETÀ BASSOMEDIVALE E MODERNA, di Umberto Tecchiati
Introduzione
1. Determinazione e studio dei resti
2. Quantificazione
3. Provenienza stratigrafica e datazione del lotto studiato
4. Descrizione delle specie documentate nel sito
5. Conclusioni
6. Misure (secondo Von den Driesch 1976, in mm)
4. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
1. Considerazioni quantitative e conservative sul contesto analizzato
2. Contesti di confronto
3. Considerazioni conclusive
Bibliografia
Info:
Casa Editrice All’Insegna del Giglio – www.insegnadelgiglio.it
Anno di stampa: 2023 – € 38,00
ISBN: 9788892852228 – e-ISBN: 9788892852235
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Periodo Storico: Basso Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza