L’ ANTIQUARIUM di Tesis di Vivaro nacque nel 1980 per raccogliere i reperti rinvenuti in superficie, generalmente a seguito di arature dei prati stabili nell’alta pianura pordenonese, da parte del Gruppo Archeologico Cellina – Meduna “Conte G. di Ragogna”.
Due anni dopo ricevette l’autorizzazione al deposito dei materiali archeologici da parte del Ministero per i Beni Culturali. Subito dopo questo evento, prese l’avvio una costruttiva e continua collaborazione fra la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, il comune di Vivaro ed il Gruppo archeologico la quale rese possibile, dopo lo studio, la catalogazione ed il restauro dei reperti.
Nel 1986, nella sede di via dell’Oste 10, fu inaugurato l’allestimento curato dalla allora Soprintendenza Archeologica e per i BAAAS del FVG con la collaborazione del Gruppo Archeologico.
Dieci anni dopo il percorso museale fu ampliato e dotato di un più efficace apparato didattico – divulgativo e nel 1999 si è arricchito con una sezione dedicata ai rinvenimenti funerari effettuati nel territorio di Arzene.
Il Comune di Vivaro, con l’allestimento della collezione archeologica presso l’ex latteria di Tesis, già sede della mostra sulla lavorazione del latte dei Magredi, ha inteso creare un unico centro museale, per una migliore fruibilità e valorizzazione delle proprie risorse storico – culturali che si esprimono attraverso l’Ecomuseo Regionale delle Dolomiti Friulane.
Al primo piano del fabbricato, su una superficie espositiva di circa 150 mq. trovano collocazione i reperti con un percorso espositivo scientifico ben illustrato dai pannelli.
Nell’Antiquarium sono esposti i materiali archeologici rinvenuti nell’alta pianura pordenonese in oltre trenta anni di ricerche dal Gruppo Archeologico Cellina – Meduna. Si tratta di reperti provenienti da aree insediative e da necropoli, in buona parte individuate nel territorio compreso tra i torrenti Cellina e Meduna; sono presenti anche materiali rinvenuti nei comuni di Arzene, Aviano, Montereale Valcellina, San Quirino e Spilimbergo.

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             Fibula tipo Gurina in bronzo

La maggior parte dei reperti risale ad epoca romana, in particolare ai periodi imperiale e tardo-imperiale (I-IV sec. d.C.). Le testimonianze più antiche sono rappresentate dal corredo di un tumulo funerario della media età del bronzo (XVI-XIV sec. a.C.) e da alcuni oggetti di ornamento ed attrezzi in ferro di una fase avanzata dell’età La Tène (I sec. a.C.).
Questi oggetti, frutto per lo più di rinvenimenti occasionali, permettono di cogliere alcuni aspetti della vita delle comunità che occupavano il territorio nell’antichità e costituiscono una fondamentale testimonianza del rapporto intercorso tra ambiente ed antropizzazione.

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Olpe con bocca trilobata in ceramica comune

La maggior parte dei materiali comunque proviene da una vasta area fra Campagna di Maniago e Tesis, fittamente insediata in età imperiale romana (fine I sec. a.C. – V sec. d.C.) e nella quale sono ancora visibili in superficie i resti di un insediamento rustico (identificato impropriamente come la “Villa rustica della Carbonera o del Molinat”), dalla cui scoperta nel 1976 presero l’avvio e le ricerche ed il Gruppo Archeologico stesso.
Il percorso espositivo inizia con un pannello che illustra le caratteristiche geomorfologiche del territorio ed una dettagliata carta di distribuzione dei rinvenimenti.
Segue una sezione sui reperti che attestano la presenza di strutture a carattere abitativo – produttivo e di un piccolo villaggio: materiale edilizio, arredi e suppellettili, utensili e altri oggetti riferibili alla vita quotidiana.
Numerosi manufatti in metallo, terracotta e pietra testimoniano le attività produttive in cui erano impegnati gli abitanti dell’alta pianura in epoca romana. All’agricoltura e all’allevamento di bovini, ovini e caprini si affiancavano la produzione di filati e di tessuti, la lavorazione del cuoio, del legname, della pietra e del bronzo. Tra i numerosi reperti in ferro emergono una grande ruota ed alcuni elementi di carro, rinvenuti nel territorio di Arzene.
Chiavi e chiavistelli in ferro e bronzo ed in particolare una serratura completa dei chiodi di fissaggio alla porta (spessa 6 cm!). Una rarissima catena da focolare, perfettamente conservata, recuperata unitamente ad un vomere nei Magredi di Tauriano. Numerosi pesi in piombo da stadera e attrezzi in ferro (da muratore, falegname, fabbro, ecc.).

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Statua in bronzo raffigurante Ercole

L’esistenza di culti domestivi troverebbe conferma nel rinvenimento di due statuine bronzee, una raffigurante la dea Venere, l’altra Ercole giovane con la clava in una mano e la pelle di un leone poggiata su una spalla, divenuto il simbolo del Gruppo Archeologico e del Museo.

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Armilla in bronzo infilata in un anello in argento

Gli oggetti d’uso personale esposti nell’Antiquarium – relativi all’abbigliamento, all’armamento della persona e alla toletta – provengono quasi esclusivamente da contesti tombali, inquadrabili per lo più tra il I ed il IV sec. d.C.; rarissimi sono i manufatti d’epoca altomedievale. La classe di ornamenti più rappresentata è costituita dalle fibule in bronzo, accessori molto diffusi nell’abbigliamento sia maschile che femminile. Sono presenti anche le fibbie in metallo delle cinture, anelli – d’argento, di bronzo o di ferro, in alcuni casi con castone -, armille in bronzo ed un orecchino d’argento.
Fra i materiali edilizi numerosi frammenti di tegola con bollo fra i quali i più diffusi L. VEDI.CERIAL e T.AE.MAX. In una bacheca a due piani sono esposti i materiali di due siti (Pra Lorenzo e la già citata Villa rustica) fra i quali una fibula a braccia uguali ed un pesetto in bronzo con agemina in argento attestanti la frequentazione dei due siti anche nell’Alto Medioevo.
Il territorio era costellato anche di contesti funerari, tumuli, necropoli e sepolture isolate. Sono attestati sia il rituale della cremazione che quello dell’inumazione. La più antica testimonianza funeraria è il tumulo del Molinat, attribuito alla media età del Bronzo. Gli altri contesti sono riferibili all’epoca romana e tardoromana, ma vi sono anche degli oggetti (torques e fibule) pertinenti all’altima fase dell’epoca di La Tène (fine II e I sec. a.C.). Dalle sepolture proviene una notevole varietà di elementi di corredo: fibule, anelli, armille, oggetti legati alla toletta (uno specchio e delle pinzette) e numerose monete, il cui uso come offerta a Caronte, il traghettatore delle anime agli Inferi, era molto diffuso.

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       Sesterzi di Gordiano III (238-244 d.C.)

Della ricca raccolta numismatica dell’Antiquarium viene presentata un’ampia scelta di monete, in bronzo e in argento, che vanno dagli ultimi secoli dell’età repubblicana ad un momento avanzato dell’età imperiale.
Una sezione dell’allestimento è riservata alle sepolture scoperte nel territorio di Arzene. In località Pras di Sora si rinvenne un recinto funerario e furono recuperati i materiali di alcune sepolture a cremazione in esso contenute, attribuibili ai primi decenni del I sec. d.C.

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Sepoltura maschile di Arzene, loc. Verone-Prai

In località Verone – Prai fu scoperto un grande tumulo funerario, probabilmente una sepoltura familiare, risalente al IV – V sec. d.C. La sepoltura era stata costruita per l’inumato che vi era deposto al centro; in un secondo momento nel tumulo era stata sepolta anche una donna. Di entrambe le deposizioni funerarie sono stati recuperati gli elementi di corredo. Dalla stessa località proviene anche il sarcofago con coperchio in conglomerato calcareo, d’età tardoantica, esposto nel cortile.

Info:
Via della Roggia, 1 – Tesis di Vivaro – 33099 VIVARO  (PN)
tel.: 3291099615 elisa-marchi@libero.it – url: http://www.comune.vivaro.pn.it – e-mail: ragioneria@com-vivaro.regione.fvg.it
apertura: il sabato e la domenica dalle 16:00 alle 19:00.
Per visite guidate: 3293557171 (D’Agnolo Armando).

Fonte: Sot la Nape, Zenar-Marc 2007, Società Filologica Friulana, pp. 104-105

 

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza