Il castelliere sorse sull’altura carsica denominata Arupacupa, dalla caratteristica conformazione a doppio pianoro, l’uno sommitale e l’altro posto lungo il pendio sud-occidentale.
I resti del suo apparato difensivo sono oggi difficilmente riconoscibili per le gravi alterazioni causate da opere della prima guerra mondiale, valorizzate di recente da percorsi con ampi apparati illustrativi.
Già rilevato da Carlo Marchesetti agli inizi del Novecento nel più ampio censimento dei castellieri del Carso, fu uno dei più vasti tra gli abitati fortificati del Carso goriziano.
Lo studioso descrisse il sito con queste parole: “E’ uno dei più vasti, misurando la sua cinta esterna oltre ad un chilometro… Il vallo conservato tuttora per una lunghezza di 720 metri, ne ha in larghezza 5 a 10 ed è in media alto 1 metro. causa il pendio roccioso esso manca al lato nord-ovest”.
In prossimità della sommità del rilievo, occupata da un monumento commemorativo, è stata collocata una tabella con l’indicazione del castelliere.
Cronologia: età del bronzo medio-recente.

Bibliografia:
– Marchesetti 1903, p. 41; Furlani 1979; Il Carso Goriziano 1989, p. 101; Corazza, Calosi 2011.

Fonte: www.simfvg.it

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica