Nell’area denominata I Pars, compresa tra i centri abitati di Morsano al Tagliamento e di Teglio Veneto, a cavallo del confine di regione, venne individuata negli anni ’70 del secolo scorso da parte di appassionati e poi sistematicamente perlustrata nei primi anni ’80 da soci del GRAVO (Gruppo Archeologico del Veneto Orientale) una vasta superficie, di circa 20.000 metri quadrati, di affioramento di laterizi, ceramica fine e comune, tessere musive, monete, elementi in metallo, frammenti di lastrine di rivestimento marmoreo; al margine meridionale dello spargimento, che aveva estensione approssimativamente quadrata di 120 metri di lato, una concentrazione di laterizi anche deformati ha fatto ritenere che fosse lì localizzata una fornace per laterizi (Buora, Gruppo Archeologico del Veneto Orientale 1988, p. 41).

           Frammenti di colino da Pars Paludo

A questo sito, identificabile con una grande villa rustica, va ragionevolmente ricondotto il rinvenimento effettuato nel secondo ’800 di laterizi bollati e di una vasca rivestita di marmi con tubature di piombo (Bertolini 1878, p. 57).
Nel corso del ’900 si ha testimonianza dell’emergere in più punti di tracce materiali e strutturali di età romana nelle Pars, che talvolta furono deliberatamente distrutte; nel 1978 venne recuperato, a breve distanza dalla villa dei Pars, a 500 metri circa a sud della chiesa di San Rocco, il monumento funebre di Varienus, frammentario ma ampiamente conservato (Buora 1980).
Le ricerche condotte sul terreno dal GRAVO (Mappa 1985; Buora, Gruppo Archeologico del Veneto Orientale 1988; Gobbo 1997) portarono ad individuare e documentare con raccolte sistematiche diversi altri siti di età romana nell’area dei Pars, disposti intorno alla grande villa e lungo un asse viario presumibilmente romano visibile in foto aerea tra Vado e Morsano, a formare una articolata occupazione del territorio posto ad est dell’allora corso principale del Tagliamento (Tiliaventum maius di Plinio il Vecchio, nat. III, 18, 126) e ad ovest di un suo corso relitto (Tiliaventum minus), corrispondente all’attuale.
La villa, localizzata al margine dell’antica area paludosa denominata “Paludo del Sindacal”, è nota col toponimo di Paludo.
La maggior parte dei reperti recuperati nell’area dei Pars è confluita al Museo Nazionale di Portogruaro; tra quelli della villa di Pars Paludo conservati a San Vito si segnala la presenza di anfore africane utilizzate in età tarda per prodotti diversi (conserve di pesce, olio, vino), ben attestata in tutta la regione nel IV e fino all’inizio del V secolo; la frequentazione tarda è attestata anche dalla presenza di sigillata chiara D (Ventura, Donat 2010).
La grande struttura sembra dunque essere stata in uso dall’età augustea fino almeno al V secolo d.C.

                      Proiettili da Pars Paludo

Bibliografia:
Destefanis 1999, n. 126; Buora, GRAVO 1988, n. 1; Rossi MT6

Fonte:
– Giovanni Tasca, Schede dei siti documentati nel catalogo, in Metalli antichi del Museo di San Vito al Tagliamento: l’età romana e altomedievale, di Annalisa Giovannini, Giovanni Tasca, p. 18. – Metalli antichi_del_Museo_di San Vito al Tagliamento

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
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