Il contesto archeologico del castello di Sacuidic è stato il primo ad essere scavato, pubblicato e restituito alla fruizione pubblica, grazie anche al suo recupero e restauro.
Si tratta di una fortificazione di piccole dimensioni, frequentata per un breve periodo di tempo tra la fine del XII e la fine del XIII secolo. La conservazione di una buona parte delle strutture murarie ha permesso di comprendere appieno le sue varie fasi costruttive.
L’isolamento e la posizione strategica e ben difesa del piccolo colle su cui sorge il castello ha favorito l’installarsi anche dell’attività di una zecca clandestina. Il contesto descritto è risultato inoltre “sigillato” da un consistente deposito di carbone, derivato dall’incendio che ha causato la distruzione e l’abbandono del castello.
Sorgeva a sud-ovest dell’abitato di Andrazza sul colle Sacquidic su una prominenza rocciosa che si eleva fra il Tagliamento e il rio Sacquidic.
La prominenza di forma oblunga, termina con un balzo di quasi 100 m. in un ripiano parallelo al corso del Tagliamento. Una muraglia partiva dal fossato per andare fino al lato opposto dell’altura per sbarrare l’accesso alla struttura difensiva e quindi anche alla vallata. Si presume che il fortilizio risalga al II-IV secolo d.C. e quindi prima delle invasioni barbariche.

Bibliografia:
– Tito Miotti. Castelli del Friuli 1. Carnia, feudo di Moggio e capitaneati settentrionali, Del Bianco Editore.

Info: tel. 0433 88056, 0433 886767.
Info web: http://www.arcmed-venezia.it/tagliamento.html

Vedi anche il video: La zecca clandestina del castello di Sacuidic, di Fabio Piuzzi

DMF

Periodo Storico: Età Romana
Localizzazione Geografica
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