
Al limite meridionale della laguna, l’isola di S. Andrea rappresenta, per la sua forma allungata, la barriera naturale tra le acque marine e quelle interne.
Da essa proviene una statua di età augustea raffigurante un personaggio maschile vestito con tunica e lunga toga (vir togatus), a grandezza naturale (è alta .1,45 m.); la toga forma ampie pieghe semicircolari che ricadono fino a metà della coscia destra e da cui fuoriesce, all’altezza del petto, la mano destra. La statua, in calcare di Aurisina, apparteneva con tutta probabilità ad un monumento funerario di alto livello, forse a tempietto o a edicola o, ancora, a baldacchino triangolare. Mausolei di questo tipo sono presenti nelle necropoli di Aquileia e imitano modelli ellenistici noti soprattutto in Oriente (Asia Minore, Siria, Palestina).
Conservati al Museo di Udine, l’importante reperto fu recuperato nel 1935 tra le sabbie al margine orientale dell’isola, all’ingresso del Porto Buso; successivamente venne portato a Marano e fissato su uno dei tre blocchi di pietra con cui era stato ritrovato, forse provenienti da una banchina portuale romana.
Oltre a questo eccezionale rinvenimento, tracce della presenza di strutture antiche nell’isola sono indiziate da una serie di blocchi lavorati, oggi riutilizzati presso l’estremità orientale, all’interno di una vasta tenuta.
Fonte:
– Alle porte del Mare. Paesaggi d’acqua e di storia nella Laguna di Marano, a cura di Rita Auriemma e Paola Maggi, Luglio Editore, 2013, pp. 84-86.