Rinvenimenti Preistorici
Il Gruppo di Ricerche Preistoriche della Società Filologica Friulana, nell’ambito delle prospezioni sul terreno posto sulla riva sinistra del Torre, rinvenne, nei pressi dell’abitato di Salt, alcuni manufatti in selce. Con l’estendersi delle ricerche, si giunse ad individuare con esattezza l’esistenza di ben tre zone che rappresentavano l’area dell’antico villaggio preistorico.
Romanizzazione
Il territorio assegnato a Forum Julii all’epoca della sua fondazione comprendeva, a ovest, tutta l’area sulla sinistra del corso del torrente Torre, inclusa quella parte oggi sotto l’amministrazione comunale di Povoletto. Segni della colonizzazione romana appaiono anche nei terreni di Salt.
I Longobardi
Nel 568, i Longobardi, guidati dal re Alboino, seguiti da una grande moltitudine di popolo con le masserizie, puntarono verso l’Italia e invasero la pianura friulana. Nei due secoli di governo longobardo sappiamo la zona di Povoletto fiorente d’attività soprattutto nel campo della tessitura, allevamento e agricoltura.
Il monastero longobardo di Salt
L’ideale religioso ed il fervore monacale suscitato nel Regno degli ultimi re longobardi influì anche in Friuli che, sotto questa spinta interiore, partecipò alla fondazione di alcune abbazie e monasteri benedettini.
Tre ricchi fratelli longobardi (ma nati in Friuli), Erfo, Anto e Marco fondarono nell’VIII secolo il monastero femminile di Salt, dove si ritirò la loro madre Piltrude (dal Codice Diplomatico Longobardo del 762, in Ripa que vocatur Salto, ubi Monasterium a nobis fondatum est).
Per cause ignote, tra l’875 e l’888 circa, le monache benedettine di Salt abbandonarono il convento ritirandosi con pochi averi e le preziose reliquie dei Santi Agape, Anastasia, Cionia, Grisogono, Irene e Zoilo, nonché il corpo di Piltrude, nel Monastero di S. Maria in Valle a Cividale del Friuli. Un documento berengariano dell’888 attesta che dei beni del monastero di Salt passarono all’abbazia di Sesto al Reghena.
Dai documenti scritti si apprende, inoltre, che questo monastero godette i favori e le attenzioni non solo degli ultimi re longobardi, ma anche da parte di Carlo Magno e Ludovico il Pio e questo ci farebbe pensare che il cenobio di Salt non dovette subire riduzioni di sorta almeno fino all’830.
Il Castelletto sul Torre
Non esistono documentazioni archeologiche né scritte che attestino l’esatta ubicazione del castelletto, sede del monastero di Piltrude cum aggregati feminis, citato nel diploma di Berengario dell’888. Le indicazioni, tramandate oralmente per generazioni, indicano un sito verso nord, tra le prime case del paese, poco discosto l’antico guado sul Torre. In questo luogo, infatti, nel 1957, durante alcune fasi di scavo vennero alla luce alcune fondazioni di ambienti insieme ad un gran numero di frammenti di embrici, di mattoni e tegole romani ed alto medievali.

Fonte: www.prolocosalt.it

Periodo Storico: Alto Medioevo
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza