La Chiesa delle Vergini è un luogo di culto che, pur non essendo visitabile, cela una storia affascinante ed un legame profondo con il territorio di Aquileia. Situata nei pressi del fiume Natissa, questa piccola chiesa a pianta rettangolare è un vero e proprio scrigno di storia.
Il piccolo edificio attuale, costruito da privati nel 1833, sorge nei pressi del fiume Natissa, nel punto in cui il corso d’acqua descrive un’ampia ansa.
L’edificio che vediamo oggi nasconde al suo interno tracce di un passato molto più antico. Si ritiene che sorga sulle fondamenta di una chiesa precedente, risalente al XV secolo, a sua volta eretta su una struttura di epoca romana, a testimonianza della profonda radicazione della religione in questa zona.
Il nome “Chiesa delle vergini” ricorda l’episodio del martirio di quattro vergini, Tecla, Erasma, Eufemia e Dorotea. Secondo il racconto delle leggende medievali, si trattava di quattro fanciulle di Aquileia, battezzate sulle sponde del Natissa dal primo vescovo, Sant’Ermacora, uccise per essersi rifiutate di rinunciare alla nuova fede.
Le giovani furono decapitate e, secondo la leggenda, un po’ impressionante, le teste rotolarono lungo il corso del fiume Natisone continuando ad innalzare canti religiosi, fino a che non si fermarono nel luogo ove oggi sorge la chiesetta, presso il ponte poi detto delle Vergini.
Indagini archeologiche hanno messo in luce nei pressi i resti di un sepolcreto ed il basamento di un monumento funebre riproducente uno scafo.
Sebbene non esistano prove documentali a sostegno di questa leggenda e le identità delle quattro vergini siano state spesso messe in relazione con altre figure del cristianesimo primitivo, la storia ha radicato profondamente il nome della chiesa nel cuore della comunità locale.
Sulla veridicità dell’episodio e sulle origini aquileiesi delle quattro vergini non vi sono tuttavia documenti convincenti. È invece possibile che Tecla sia da identificare con la discepola di San Paolo; Eufemia con la nota martire di Calcedonia; Dorotea con l’omonima santa di Cesarea di Cappadocia.
Indipendentemente dalla veridicità storica, la leggenda delle quattro vergini rappresenta un potente simbolo della fede cristiana e del martirio, valori che hanno ispirato generazioni di fedeli.
Indagini archeologiche future potrebbero portare alla luce nuovi reperti e fornire ulteriori informazioni sulla storia della chiesa e del territorio circostante.
La chiesa oggi non è aperta al pubblico per motivi conservativi. Gli affreschi e le strutture murarie, particolarmente fragili, richiedono interventi di restauro e manutenzione costanti.
Info
Località Durida, Aquileia (UD), poco distante dalla piazza del Municipio.