Video emozionale realizzato da Maximilian Zossi: Artegna – sito archeologico e castello Savorgnan

Il paese di Artegna si trova sulla sinistra dell’antica e ampia valle del Tagliamento immediatamente a monte dell’anfiteatro morenico tilaventino.
Si articola in borghi che trovano la loro giustificazione nella morfologia assai varia quale è stata prodotta nel tempo da corsi d’acqua e ghiacciai, nonchè dalle originarie strutture geologiche.
Nell’antichità Artegna fu certamente un centro molto importante del Friuli collinare; la sua collocazione, tra le pendici delle Prealpi Giulie e la pianura friulana, in una posizione molto favorevole in relazione alle antiche vie di comunicazione, ha indubbiamente favorito la nascita di un primo insediamento. Il Colle di San Martino, in particolare, si presentava come il luogo più appropriato per questo scopo grazie alla sua conformazione, facilmente difendibile e con un pianoro sulla sommità adatto all’insediamento abitativo, e alla sua posizione dominante, da cui si poteva sorvegliare senza difficoltà tutta l’area circostante.
In epoca romana gli antichi tracciati protostorici si svilupparono ulteriormente, e in questo periodo il territorio di Artegna assunse una maggiore importanza per la presenza di un nodo viario presso il quale si congiungevano alcuni fondamentali assi stradali dell’antichità: la via principale che partiva da Aquileia e conduceva al Norico (la cosiddetta via Iulia Augusta) si univa in questo punto con la strada che partiva da Iulia Concordia, e anche un terzo percorso che muoveva da Forum Iulii si congiungeva qui alla via principale per il Norico, dopo aver attraversato la pedemontana.
La presenza romana sul colle di San Martino si può far risalire quantomeno all’età augustea. Si trattava quasi certamente di un piccolo insediamento militare posto a controllo e difesa della mansio e del territorio circostante.
Il rinvenimento di monete gote e longobarde confermano la continuità della frequentazione del sito da parte di questi popoli; risale a questo periodo anche la prima testimonianza letteraria dell’esistenza di Artegna: Paolo Diacono, nella Historia Longobardorum, ricorda i sette castra in cui si rifugiarono i Longobardi in seguito alle incursioni degli Avari del 610-611.
Le vicende della politica italiana assoggettarono il Friuli all’assoluta dipendenza del Patriarcato di Aquileia, ma i Signori di Artegna divennero nobili patriarcali solo nel 1077.
Dalla fine del 1200 Artegna si organizzò in Comune autonomo sotto i Signori di Artegna. Il luogo delle riunioni era la piazza del Plebiscito (Platea Marnici), all’ombra di un vecchio noce, dove fino alla fine del 1700 esisteva anche una fontana.
Nel XIII secolo Artegna era divisa in quattro borgate o quartieri principali: Villa, Salt, Sornico e Sottocastello. I Signori di Artegna la governarono fino alla metà del 1300, quando fu annessa alla Comunità di Gemona. Le contese fra i due comuni furono continue e portarono anche all’abbattimento del castello che nonostante diversi tentativi non ritornò più nello stato primitivo. Dalla metà del 1400 Artegna passò ai Savorgnan.
Il triste ricordo delle scorrerie dei Turchi nel XV secolo spinsero tutte le terre a difendersi erigendo mura, castelli e campi trincerati. Le devastazioni e le rovine avvenute nel 1499 avevano talmente impensierito gli arteniesi da chiedere a Venezia il permesso di fortificare San Martino. Gemona riteneva inopportuno rafforzare le mura di Artegna che non avrebbe potuto opporre una lunga resistenza, sia per la posizione sia per il numero limitato dei difensori; considerava più utile porre una difesa univoca al vasto circuito della mura. Fu questo un ulteriore motivo di dissidio fra i due abitati. Le liti continuarono: più Gemona ostentava l’imposizione del suo dominio, più Artegna cercava di eludere ogni vigilanza, attuando consuetudini completamente diverse. Intervennero più volte i Luogotenenti e anche i Dogi.
Intorno al 1562 vennero eliminate le principali ragioni delle discordie: con le nuove disposizioni Gemona mantenne su Artegna un dominio che può essere definito nominale, consistente più in manifestazioni di forma che in relazione ai fatti.
Per quanto riguarda i secoli XVII e XVIII le informazioni che si riferiscono alla Gastaldia d’Artegna sono molto scarse e di nessuna importanza. Va ricordato comunque che gli ordinamenti politici della Serenissima avevano semplificato e resa uniforme la vita delle terre dipendenti, specie quelle rustiche e che nulla poteva deviare dall’orbita comune.

Bibliografia:
–         www.comune.artegna.ud.it
–         Artegna, Ecomuseo parco archeologico del colle di San Martino. Comune di Artegna, p.8.

Periodo Storico: Longobardi
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza