La Grotta Azzurra si trova a circa un chilometro dall’abitato di Samatorza. La cavità è situata in una dolina e si apre con un ampio ingresso che immette in una galleria la quale porta ad una vasta caverna. Da qui, sulla sinistra, si prosegue per una sessantina di metri lungo una galleria che va progressivamente restringendosi, fino ad incontrare un deposito calcitico che impedisce ogni ulteriore prosecuzione.
La Grotta Azzurra è uno dei siti di maggior interesse preistorico del Carso Triestino.
I primi scavi furono fatti da K. Moser ma i materiali recuperati andarono dispersi.
Seguirono gli scavi del Marchesetti (1894) i cui materiali sono depositati presso il Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste.
Durante la prima guerra mondiale la cavità fu adibita a ricovero militare per le truppe austriache che costruirono una cisterna alimentata da acqua di stillicidio proveniente da una colata calcitica e attuarono opere di modifica della cavità (vedi video: https://fb.watch/ptnWpD7sZz/).
Nel 1923-24 il Lomi praticò qualche assaggio di scavo sul fondo della cavità costituito da un poderoso banco di argilla rossa di epoca wurmiana, portando alla luce animali pleistocenici ed un dente umano: secondo premolare inferiore CR. Battaglia.1926:83). In tale occasione non venne seguito nessun criterio stratigrafico.
Negli anni ’50 ricominciarono le campagne di scavo dell’Istituto di Antropologia e Paleontologia dell’Università di Pisa in collaborazione con la Soprintendenza (1958-59/61-63/82). Le ricerche furono eseguite nel deposito archeologico all’ingresso della caverna, a ridosso della parete destra, mettendo in luce un deposito stratigrafico di circa quattro metri. I materiali rinvenuti nelle formazioni A-F testimoniano una successione di fasi di frequentazione che va dal Mesolitico al l ‘età dei Castellieri, ma non sono stati rinvenuti altri resti umani (G. Cremonesi 1983:39; D. Cannarella.1975-77.71-73).

Scavo 1894 Carlo Marchesetti, Rodolfo e Camillo Seemann, Americo Hoffmann – preisotoria, protostoria
Materiali: ceramici “stoviglie… grossolane e di dimensioni notevoli, come pure di pasta relativamente fina ed appartenenti a vasi minuscoli… cordoni rilevati, decorazione che in questa caverna è la più frequente; frammenti di un grande doglio a zone nere e rosse con cordoni interposti, che sembra il prototipo degli ossuari zonati, tanto frequenti nella necropoli di S. Lucia. I manichi raccolti sono abbastanza numerosi, sebbene non offrano molte varietà€¦ Una ciotoletta possede un manico rilevato, un’altra, di colore nero molto lucido, mostra l’inserzione dello stesso immediatamente alla base… due fusajuole biconiche senza alcuna decorazione” (Marchesetti 1895, pp. 251-253)
Materiali litici – “alcuni nuclei di selce… parecchi coltellini, tra i quali uno di selce grigia della lunghezza di 112 mm e due altri di selce bionda di 105 rispettivamente 90 mm. Vi sono pure alcune cuspidi e raschiatoi egregiamente lavorati… Copiosissime… le coti d’arenaria … alcuni pestelli… piccoli ciottoli calcarei arrotondati” (Marchesetti 1895, pp. 253-254)
Materiali paleontologici – “l’animale più frequente di cui si cibavano gli abitatori della caverna era la capra, meno comune la pecora. Si raccolsero pure resti di bue e di maiale, se anche in piccolo numero… Tra gli animali selvatici primeggia il cervo… non vi fa difetto il capriolo” (Marchesetti 1895, pp. 255); grandi quantità di molluschi marini
Materiali in osso/corno – numerosi strumenti in osso.
Marchesetti (1895, p. 255) scrive:”Abbiamo adunque nella caverna Azzurra di Samatorza un’altra stazione, che per lungo tempo servì di dimora all’uomo neolitico. La mancanza di qualsiasi traccia di metallo, ci apprende ch’essa non venne pià abitata nell’epoche posteriori, seppure talora deve aver servito da rifugio temporaneo, come ci dimostra la presenza dell’anfore romane e del frammento di pettine”.
Gli scavi misero in luce anche tracce di frequentazione in epoca storica: “alcune anfore romane di creta rossa purgatissima e di piena cottura, negli strati superiori, d’onde s’ebbero pure cocci di vasi, che… si dimostrano di epoca posteriore per essere lavorati al tornio… Di osso si raccolse inoltre un pettine spezzato… da riferirsi ad un’epoca romana tarda, al tempo cioè della trasmigrazione de’ popoli” (Marchesetti 1895, p. 253-254).
La grotta deve il suo nome allo storico speleologo Carlo de Marchesetti che la chiamò così non tanto per la colorazione, ma perché dal fondo della sala si scorge un lembo di cielo il cui riverbero rischiara la caverna di fondo.

Scavo 1923-24 Cesare Lomi – preistoria
Materiali – paleontologici – resti di faune pleistoceniche
Materiali antropologici – 1 dente
Note:
“Il nostro consocio, cap. Cesare Lomi, ricuperò nella grotta azzurra di Samatorza, racchiusi entro uno stesso banco di argilla rossa quaternaria, numerosi resti di Ursus spelaeus, U. spelaeus var.. minor, Vulpes vulpes e di altri mammiferi ancora da classificarsi, e insieme a questi un secondo premolare umano inferiore, appartenente ad un individuo giovane. Il dente si trova in mio possesso, e presenta lo stesso grado di fossilizzazione delle altre ossa” (Battaglia 1924, p. 2). Il dente non è stato rintracciato nel recente controllo della Collezione Battaglia di Padova, dove invece risultano presenti alcuni manufatti in selce ed un lisciatoio/cote in arenaria (Betic 2006-07, p. 40 e appendice 2) che in via d’ipotesi potrebbero provenire dalle indagini di Lomi.
Depositi materiale: Collezione Battaglia: Centro di Ateneo per i Musei dell’Universita’ di Padova, Via Orto Botanico 15, Padova

Scavo 1958-59 Dante Cannarella, Gino Slongo preistoria, protostoria
Materiali ceramici: 2 piedi cavi probabilmente attribuibili a recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta, 1 frammento decorato con un motivo a reticolo, forse riportabile allo stesso tipo di vaso; 1 recipiente profondo a pareti leggermente convesse su fondo piano, anse a nastro e tracce di decorazione incisa; 1 “olletta di forma campaniforme”; anse a nastro.
recipienti probabilmente sia chiusi che aperti con orlo semplice o distinto, in qualche caso decorati con sequenze lineari di impressioni sotto l’orlo; anse a nastro; alcuni fondi piani.
Singoli esemplari di recipienti forse profondi a collo e di probabili recipienti profondi con orlo estroflesso; 1 piatto? con orlo ispessito internamente; anse per lo più a nastro, anche superiormente appiattite, e 1 presa; 1 fondo piano; singoli frammenti decorati.
Recipienti probabilmente sia chiusi che aperti con orlo semplice o distinto, in alcuni casi decorati con sequenze lineari di impressioni sotto l’orlo; anse a nastro, 1 a maniglia, prese a bugna; fondi prevalentemente piani; 1 colatoio; 1 fusaiola biconica
Materiali litici: “alcuni coltellini di selce… una punta di giavellotto con codolo laterale lavorata con una tecnica… di tipo paleolitico”; manufatti in selce non determinati; 1 ascia forata in cloromelanite?
Depositi materiale: Civici Musei di Storia ed Arte – Via Cattedrale 15, Trieste

Scavo 1962-63 Università di Pisa, Soprintendenza FVG – preistoria
Materiali litici: Livelli inferiori: bulini, grattatoi corti cortissimi o discoidali, elementi a dorso talora bilaterale con troncatura obliqua, punte e lamette a dorso bilaterale, triangoli e semilune, microbulini. Livelli superiori: bulini, grattatoi, trapezi, qualche romboide, lame ad incavi, microbulini.
Materiali paleontologici: animali selvatici, sp. cervo, capriolo, cinghiale; molluschi marini e terrestri
Materiali ceramici: recipienti profondi a pareti convesse e bocca ristretta con orlo semplice e distinto; recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto passante a collo verticale, un esemplare con ansa subcutanea e decorazione dipinta complessa (unicum); scodelle di varia tipologia; anse e prese: 1 ansa a nastro impostata sulla spalla di un vaso biconico?; fondi: 2 piatti, alcuni su piede; frammenti decorati con motivi a fasci di linee incise, 1 frammento con decorazione impressa ottenuta probabilmente con peristoma di conchiglia;
recipienti profondi a pareti rientranti, in alcuni casi con orlo distinto; alcune scodelle/ciotole di forma non precisabile; 1 ansa a nastro dal cui attacco inferiore si dipartono tre costolature ed 1 ansa tubolare costolata; fondi piani e a tacco; 4 frammenti decorati a Besenstrich, pertinenti a recipienti profondi a pareti rientranti;
recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto anche passante a collo verticale; 1 scodella con orlo distinto rientrante con “ingobbio” e alcune altre di diversa tipologia;
1 recipiente profondo a pareti cilindriche; recipienti profondi a pareti rientranti e orlo distinto passante a collo verticale con impressioni in sequenza lineare sotto l’orlo e forse al passaggio spalla-collo, con leggero ispessimento passante a cordone sotto l’orlo, anche con impressioni; anse: 2 a nastro, dall’attacco di una delle due si dipartono 2 segmenti di cordone impresso e 1 presa ellittica.
Materiali litici: 1 grattatoio subdiscoide, lame e lamelle in selce; 1 punta foliata con accenno di peduncolo in selce; 7 ciottoli in calcare, di cui 1 forato; 3 ciottoli di calcare
Materiali in osso/corno: 1 pendaglio forato ricavato da un frammento di zanna di cinghiale.
Il materiale è depositato presso Sopr. FVG (piazza della Libertà, n. 7 Ts

Scavo 1982 Università di Pisa – preistoria
Materiali litici: livelli inferiori: scarsi bulini, abbondanti grattatoi, armature microlitiche prevalenti, triangoli e semilune, microbulini; livelli superiori: scarsi bulini, grattatoi, 2 trapezi, lame ad incavi, microbulini
Materiali paleontologici: 9056 resti, di cui 3981 identificati, comprendenti animali selvatici, sp. cervo; pesci, molluschi marini e terrestri
Materiale in osso/corno: scarsi manufatti: punte e spatole
Il materiale è depositato presso Sopr. FVG (piazza della Libertà, n. 7 Ts

Nonostante l’enorme importanza archeologica della Grotta, i materiali recuperati nelle campagne di scavo non possono essere in alcun modo associati ai resti umani.
Ciò che possiamo affermare è che la cavità fu frequentata in maniera probabilmente ripetuta nella preistoria e che forse fu adibita anche a luogo di sepoltura, ma gli adattamenti e gli innumerevoli scavi che ha subito possono aver cancellato ogni traccia di tale uso.

Fonti:
https://criga.divulgando.eu/elenco.php
https://catastogrotte.regione.fvg.it

Periodo Storico: Preistoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza