
Nel muraglione di contenimento del sagrato del duomo, a destra di un bassorilievo con due coniugi del XII-XIII secolo (1), è visibile una stele funeraria con ritratto di coniugi murata nel sito attuale già nel XVIII secolo.
Analizzando la stele, si possono notare i busti di due coniugi, con i particolari del volto quasi completamente illeggibili a causa degli agenti atmosferici.
L’uomo, il cui volto è abraso, veste la toga e tiene in mano il rotolo del contratto nuziale; la donna presenta il volto spezzato e, secondo Paola Lopreato, ostenta un’acconciatura tipica delle imperatrici della metà del III secolo d.C..
Sotto i busti dei defunti si vedono le tracce della tabula epigrafica ormai perduta.
Per la datazione si ipotizza l’età severiana per lo stile del ritratto.
Bibliografia:
– P.M. MORO, Iulium Carnicum. (Zuglio), Roma 1956, p. 135.
– P. LOPREATO, Presenze archeologiche romane nell’area nord-occidentale del territorio di Aquileia, in AAAd XV, 1, 1979, p. 319.
– G.C. MENIS, Civiltà del Friuli centro-collinare, Udine 1984, p. 44 scheda 1.
– H. PFLUG, Römische Porträtstelen in Oberitalien. Untersuchungen zur Chronologie, Typologie und Ikonographie, Mainz 1989, pp. 197-198, n. 101.
– A. GARGIULO, Reimpiego del materiale lapideo romano nella provincia di Udine, Tesi di laurea, Università degli studi di Udine.
– A. GARGIULO, Mogli, madri e figlie: le donne romane attraverso i ritratti e i testi di alcune iscrizioni della X Regio, p. 2; pubblicato on line sul sito http://www.archeofriuli.it.
– lupa.at/11804
Autore: Alessandra Gargiulo
Immagine: Alessandra Gargiulo
(1) I busti di coniugi, che sporgono da due nicchiette rappresentano un evidente richiamo a modelli classici. L’opera rivela chiaramente l’intenzione dello scultore di imitare modelli antichi, di cui sa riproporre la robustezza del volume (da Scultura in Friuli. Il Romanico, di Carlo Gaberschek, 1981, p. 58).