Fra i tre contesti in correlazione stratigrafica indagati a Cordenons (2013), il livello antropizzato US30 ha restituito numerosi frammenti ceramici di ridotte dimensioni, con scarse possibilità di ricomposizione ed aspetto piuttosto frusto, tra cui si segnalano scodelle troncoconiche a profilo rettilineo profondo con brevissimo orlo appena verticalizzato, vasi subcilindrico-ovoidi a orlo non distinto, biconici a orlo non distinto o a brevissimo orlo appena svasato.
In particolare per il trattamento dell’orlo nel frammento n. 8 si possono rintracciare dei confronti in area regionale, ad esempio a Pramarine (Botti 2002-2003) e a Rividischia (Tasca 1999, tav. IX.1), in contesti cronologicamente incerti tra BM e BR.
Tra gli elementi che più contribuiscono a definire l’aspetto cronologico del rinvenimento si segnala un’ansa a gomito, in impasto semifine a superficie nerastra accuratamente lisciata, impostata su parete rettilinea verosimilmente di biconico con traccia dell’innesto alla carena. L’elemento, genericamente risalente ad una tradizione propria del Bronzo Antico padano, è puntualmente confrontabile localmente nella Pedemontana pordenonese, a Cavasso Nuovo loc. Fornace (Dal Santo et alii 2006, fig. 4.11), ed è vicino ad anse del Bronzo Antico di Visco, nell’Udinese (Urban 1993, tav. 7.9), e del Carso triestino (Montagnari Kokelj 1996, fig. 24.22: Grotta dei Ciclami). Gli elementi di presa comprendono anche un frammento di presa semicircolare larga da cui si diparte un segmento verticale digitato.
Da US 34 proviene un ampio scodellone troncoconico mediamente profondo con orlo rientrante ed ampia spalla arcuata, con cordone orizzontale a sezione trapezoidale impostato sulla massima espansione e decorato da impressioni ovali oblique distanziate. La forma trova confronto alla Muraiola di Povegliano Veronese (BM2: Belemmi, Salzani, Squaranti 1997, tav. 21.1-2).
Da US 41B proviene invece un’ampia parte ricomponibile di un vaso troncoconico con orlo verticale a margine tagliato orizzontalmente; su un cordone orizzontale alla base dell’orlo si impostano a intervalli regolari quattro prese a lingua, alternativamente stretta con impressione mediana e semicircolare molto larga e poco prominente, con impressione mediana poco profonda, che trova confronto nel Fiavè 4 (Perini 1994, n. 1406, tav. 98: fine BA). Dalla presa più piccola e stretta si diparte un segmento di cordone digitato che si esaurisce presso l’orlo, motivo confrontabile ad esempio nel Fiavè 5 (Perini 1994, n. 2009, tav. 144/2009: BM1), nel Fiavè 6 (Perini 1994, tavv. 190/c2810,2811 e 194/c2860: BM2-3) e al Lavagnone in livelli del BMI-II (Condò, Fredella 2002, fig. 16.103); segmenti verticali pendenti dal margine compaiono inoltre nel Veronese. L’elemento va verosimilmente inquadrato tra BM1 e BM2.
Nell’area del Caput Adriae i segmenti verticali che si dipartono da prese sono presenti tra il BA tardo e la fine del BM o già il BR116. La decorazione è poi attestata anche in Slovenia a Podsmreka pri Višnji Gori, a sud est di Lubiana (Murgelj 2015, p. 261, n. 961; p. 285, n. 1054), in BzC-inizio BzD = BM3- passaggio BR1 (Murgelj 2015, p. 327).

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Fonte:
Matteo Frassine, Giovanni Tasca, Silvia Pettarin. Nuovi rinvenimenti protostorici nel Friuli occidentale: i materiali, in Studi di Preistoria e Protostoria – 5 – Preistoria e Protostoria del Caput Adriae – 2018 – pp. 875-882.

Periodo Storico: Protostoria
Localizzazione Geografica
Visualizzazione delle schede relative a contesti archeologici visibili nell'arco di 5 km dalla località di partenza