Itinerario n. 34. AVIANO – AVIANO CASTELLO.

Un itinerario ad Aviano (Pn), al Castel d’Aviano e dintorni in alcuni contesti di interesse storico ed artistico.

Su una collina che domina la pianura nella quale si estende il centro di Aviano, il patriarcato di Aquileia costruì un castello a presidio di un’area abitata già in epoca neolitica come dimostrano reperti sparsi ritrovati nell’area (si vedano le schede relative a: fraz. San Martino di Campagna (ad est del paese, ritrovamenti protostorici); loc. Riva di Barés. La necropoli di Prabutton (vicino a San Martino di Campagna); loc. Riva di Barés. I tumuli della roja (vicino a San Martino di Campagna); loc. Riva di Barés. La necropoli di Presutta (vicino a San Martino di Campagna),

Il Castello di Aviano, menzionato per la prima volta nel 1161 in un documento dell’imperatore Federico I (il Barbarossa), era sicuramente precedente e venne forse costruito sui resti di una costruzione più antica, forse anche romana. Si sa che successivamente i Patriarchi di Aquileia lo concederanno tramite investiture a gruppi consorziati di nobili che avevano obbligo di risiedervi e di difendere in zona gli interessi del Patriarcato. Questi habitatores costruirono nel tempo le loro case tra il castello vero e proprio e la cerchia di mura che cingeva l’intera collina. Oggi del castello rimangono alcuni tratti della cinta muraria, tre torri quadrate ed una rotonda, i resti del mastio e del torrione originario.

Entro i resti della cinta del castello si trovano alcune case e la chiesa parrocchiale di Santa Maria e Giuliana. L’attuale edificio venne costruito nel 1583 sul luogo di una chiesa precedente molto più antica. Nella cripta, inserita in un altare settecentesco in una nicchia circondata da putti, si trova l’opera più antica e più venerata della chiesa: una pietà o Vesperbild risalente al Quattrocento.

La chiesa di S. Giuliana si trova a poche centinaia di metri dai resti delle mura di Castel d’Aviano. La prima testimonianza scritta dell’esistenza della chiesa si ha in un atto del 1328 ma la costruzione iniziò certamente prima, presumibilmente subito dopo l’incendio e la distruzione del borgo del 1229. Ubicata oggi all’interno del cimitero, la chiesa mantiene l’aspetto trecentesco, con sobria facciata a capanna. L’interno presenta una copertura a capriate lignee e presbiterio poligonale rialzato rispetto all’aula.
La prima cosa che colpisce sono gli affreschi che occupano buona parte delle pareti dell’aula e dei lati dell’arco trionfale. Questi rappresentano uno dei più importanti cicli di affreschi del Trecento. I più antichi vennero realizzati a ridosso del 1329, altri pochi anni o decenni dopo. Nel 1507 Gianfrancesco da Tolmezzo realizzò per la chiesa anche una pala d’altare raffigurante la Madonna con il Bambino in trono e Santi.
Di grande interesse è il Crocifisso ligneo policromo, uno dei rari esemplari conservati in Friuli nella sua collocazione originaria sulla trave lignea sommitale dell’arco santo. E’ datato all’ultimo quarto del XV secolo.

Altra tappa è la piccola Chiesa di San Gregorio che sorge solitaria ai piedi della collina. Un primo edificio risale al XV secolo. Esternamente presenta una sobria facciata. L’interno è ad aula unica rettangolare, con copertura a capriate lignee e presbiterio leggermente rialzato cui si accede tramite un arco. Le pareti dell’aula vennero affrescate negli ultimi anni del XV secolo (c. 1497) da Gianfrancesco da Tolmezzo.

A nord del paese si segnalano due interessanti esempi di sistemi civili di difesa, denominati “cente”: fraz. Giais, la centa (a nord del paese); fraz. Marsure, la centa (a nord del paese)