Itinerario n. 37. IN GIRO PER NIMIS.

Il territorio di Nimis riserva una serie di evidenze legate a vestigia medievali (chiese, castelli, cente), ma anche della presenza umana risalente dalla preistoria al periodo romano ed Alto Medievale.
Il comune di Nimis è formato da varie borgatelle sparse su ridenti ripiani sui quali primeggia la produzione vinicola (specialità bianco “ramandolo”).
Percorriamo il territorio soffermandoci a visitare le principali di queste evidenze architettoniche ed artistiche.

1 Il Santuario della Madonna delle Pianelle
Ad ovest il popolo di Nimis costruì nel 1467 una chiesetta in onore della Beata Vergine in un luogo dove secondo la tradizione apparve la Madonna, lo stesso dove oggi sorge il Santuario della Madonna delle Pianelle
All’inizio del ‘500 Gian Paolo Thanner realizzò per la chiesa un ciclo di affreschi sulla Passione di Gesù Cristo. Nei secoli successivi la chiesa subì molte modifiche e degli affreschi del Thanner si perse traccia. In occasione dei restauri dai danni subiti dalla chiesa durante la seconda guerra mondiale e, ancor più durante i restauri post terremoto del 1976 riem,ersero gli affreschi del Thanner, che vennero staccati e posizionati su pannelli che vennero spostati nel Duomo di Santo Stefano.

2 La Chiesa di San Mauro Abate e della Madonna della Salute
Nel vicino borgo di Molmentét si trova una chiesetta dedicata a San Mauro Abate ed alla Madonna della Salute. La tradizione vuole che sia stata costruita da un conte pecoraro perché le sue pecore erano state risparmiate da una terribile malattia che aveva distrutto interi greggi.
La citazione più antica di questa chiesa risale al 1281, ma indagini archeologiche hanno trovato tracce di un antico edificio paleocristiano. Nel ‘300 fu abbellita da affreschi dei quali rimangono però solo tracce.

3 Duomo di Santo Stefano Protomartire
Al centro del capoluogo si trova il Duomo di Santo Stefano protomartire, talvolta indicato come chiesa comparrocchiale del Sacro Cuore. All’interno della chiesa sono state collocate opere provenienti da chiese più antiche di Nimis (Santuario della Madonna delle Pianelle).

4 Le cente di Nimis
Nell’ambito del Comune di Nimis si svilupparono borghi diversi e due di questi presentavano delle cente
La Centa di Santo Stefano si sviluppò quando il castrum perse gradualmente di importanza. Borgo Centa era raccolto attorno all’antica chiesa, un tempo circondata dal cimitero e la cui torre campanaria era stata torre di difesa. Dopo la demolizione della chiesa, l’area venne spianata e della centa rimane traccia solo nella via che costeggia l’area nella quale si trovava.
La centa più antica si era sviluppata ai piedi del colle dove sorgeva l’antico castrum nell’area dove oggi si trova la Pieve dei Santi Gervasio e Protasio. Ai piedi del colle si era infatti sviluppata fin da tempi antichissimi una borgata cinta di mura all’interno della quale si trovava una chiesetta primitiva dedicata ai due santi.

5 La Pieve dei Santi Gervasio e Protasio.
La Pieve dei Santi Gervasio e Protasio è citata per la prima volta in documenti nel 1247. Indagini archeologiche hanno evidenziato come esistesse già tra il VII e il XII secolo una costruzione risalente al periodo longobardo.
I frammenti scultorei ritrovati al di sotto del pavimento fanno risalire una delle fasi della chiesa all’VIII secolo mentre la chiesa primitiva potrebbe risalire alla metà del VI secolo.

6 Castrum Nemas e la chiesa di San Giorgio
Il complesso archeologico di Monte Zuccon si sviluppa sulla sommità di un’altura isolata (450 metri s.l.m.) dalla quale si ha un’ampia visione sul territorio circostante. I resti di un antico castello (Cjscjel di San Zorz) sono visibili ed è stata recentemente in parte restaurata la chiesetta di San Giorgio Gli scavi effettuati hanno evidenziato come l’area abbia ospitato un importante insediamento tra l’età del bronzo finale e la prima età del ferro sul punto più elevato e meglio protetto della dorsale (XII – VIII secolo a.C.). Gli scavi sul colle vennero intrapresi anche per verificare la corrispondenza di alcune tracce di superfice con quello che si riteneva fosse il “Castrum Nemas” citato da Paolo Diacono.

7 Località Torlano Grotta “Sliep di Torlano”
Allo sbocco della valle del Cornappo sulla parete del monte Plaiul, dalla strada che da Chialminis porta a Nimis si apre l’ingresso ad una grotta nota come “Sliep di Torlano” o “Buse del Corvazz” .
Indagini svolte nel tempo hanno individuato i resti di un muro che chiudeva l’apertura e di numerosi frammenti ceramici, lignei e laterizi che portarono a ricondurre il contesto all’epoca medievale, fra il XII e il XIV secolo, sul confronto di alcuni reperti rinvenuti nell’ambito della chiesa di San Gervasio e Protasio.

8 La Chiesa di San Giovanni Battista a Ramandolo
Salendo verso la frazione di Ramandolo, poco al di sotto della strada si trova la chiesetta di San Giovanni Battista alla quale si accede dal parcheggio della Trattoria al Ramandolo. L’edificio venne probabilmente costruito al di sopra di un sacello di epoca romana. La fondazione della chiesa attuale risale al 1472.
A fianco dell’arco trionfale, s’ammirano due affreschi di Gian Paolo Thanner: una grandiosa Trinità in mandorla fra le sante Caterina e Lucia e, in parete destra, San Giovanni Battista fra San Ludovico e un santo diacono, forse Santo Stefano, realizzati nel 1525. Sulla parete sinistra si trova un’ancona lignea realizzata attorno al 1516 da Vincenzo di San Vito.

9 Chiesa di Santa Maria Maddalena e dei Santi Pietro e Paolo Apostoli a Cergneu inferiore
La prima citazione della Villa di Cergneu risale al 1170 quando venne donata da Uldarico di Attimis alla chiesa di Aquileia. Nel 1323 il Signore di Cergneu forma il patrimonio per la costruzione sotto il castello di Cergneu di una chiesa intitolata ai Santi Pietro e Paolo. Nel 1382 la chiesa pare aver aggiunto anche l’intitolazione a Santa Maria Maddalena .
Con il sisma del 1976 la caduta degli intonaci rivelò la presenza di una decorazione pittorica su più strati, quello centrale databile al XIV secolo, quello più recente ai primi del ‘400. Nel 2003 quando la chiesetta venne ricostruita, gli affreschi vennero riportati nella chiesetta, accanto alla quale si passa per raggiungere i resti del castello.

10 Il Castello di Cergneu
Non distante dalla chiesetta di Santa Maria Maddalena si conservano i resti del castello medievale, alla quota di 321 metri ( ). Nel 1270 si ha la prima citazione del castello quando Pietro di Savorgnano lo ereditò. Nel 1348 l’intero complesso castellano risulta gravemente danneggiato dal terremoto e dalle battaglie e lotte contro le fazioni patriarcali. Nel XV secolo i di Brazzacco vengono infeudati del castello che già nel Cinquecento risulta abbandonato ed in rovina. Il fortilizio fu eretto sopra un ampio terrazzamento artificiale originariamente circondato da un fossato; oggi ne rimangono resti, ancora imponenti con la torre, il mastio e parte della cortina.

Altro: Numerose sono le altre chiesette, di diversa datazione, restaurate o del tutto ricostruite dopo i sismi del 1976, come la chiesetta della Santissima Trinità o Madonna della neve, fondata all’inizio del Cinquecento e raggiungibile dalla località di Pecol. A Chialminis la chiesa di Sant’Elena Imperatrice ha origini anteriori al 1381.

Autore: Marina Celegon